“Casa Sollievo della Sofferenza non assume i disabili con titoli specifici rivenienti dalle liste delle categorie protette dei centri per l’impiego della provincia di Foggia”. La denuncia arriva dal sindacato Usppi. “Infatti la legge 68/99 stabilisce che i datori di lavoro privati e pubblici con più di 15 dipendenti, al netto delle esclusioni, siano tenuti ad avere alle proprie dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie protette (disabili) – spiega il segretario confederale Massimiliano di Fonso – iscritti in appositi elenchi gestiti dall’Agenzia del lavoro della provincia di riferimento. A Casa Sollievo mancherebbero circa 100 disabili da assumere in varie mansioni ed in varie categorie, ma ad oggi non si conoscono i motivi per cui l’ospedale di Padre Pio, nosocomio ecclesiastico-religioso – che dovrebbe garantire anche ai più deboli, ai disabili ed ai non vedenti il diritto al lavoro – non assume, constatato anche che lo stesso ospedale riceve finanziamenti pubblici e regionali nell’assistenza ai degenti. Ma soprattutto perché il direttore generale di Casa Sollievo, Domenico Crupi, non procede ad attivare un bando di selezione per l’assunzione del personale appartenente alla categorie protette? Perché non crea il presupposto affinché anche ai disabili venga data la possibilità di reinserimento lavorativo e di supporto professionale? Oggi nelle liste appartenenti alla Legge 68/99 abbiamo tantissime figure sanitarie, tecniche ed amministrative fra cui anche i non vedenti che possono dimostrare al pari degli abili le loro capacità professionali. Ci auguriamo presto – conclude – che anche a Casa Sollievo si proceda ad assumere gli svantaggiati, cosi facendo si farebbero felici tantissime famiglie che oggi hanno un disabile medio-grave in casa a cui venga data la possibilità di lavorare. Noi preghiamo San Pio affinché questo avvenga”.