
Il teatro di burattini e musica di Silvana Maria e Giò Ferrajolo fino al 6 novembre farà tappa a Foggia, sull’isola pedonale di via Lanza. Uno spettacolo per grandi e piccoli che, per il terzo anno consecutivo, torna in Capitanata. La tradizione della Famiglia Ferrajolo, originaria di Salerno, nell’antica arte dei burattini risale ai primi del ‘900, quando Pasquale Ferrajolo ottenne i suoi primi grandi successi di burattinaio. Traendo ispirazione dall’attore-autore napoletano Antonio Petito, considerato dalla critica il più grande ‘Pulcinella’ di tutti i tempi, Ferrajolo si cimentava nella messa in scena di commedie tipiche del teatro classico napoletano, proponendole con il suo popolare “teatrino di burattini”. Oggi, i maestri burattinai, sono giunti alla terza e quarta generazione con Silvana Ferrajolo e Adriano Finzi Ferrajolo, entrambi a Foggia, stanno proseguendo la tradizione. Sul palco nei pressi di piazza Giornano, intratterrano il pubblico anche due carabinieri dell’800. “A Foggia c’è un pubblico teatrale- spiega la maestra burattinaia Silvana Ferrajoli -. Molte volte sono i bambini a fare da traino allo spettacolo, ma qui anche gli adulti amano tornare a teatro; si vede che c’è tradizione e amore per l’arte. La maggior parte delle nostre sceneggiature sono ambientate tra l’Ottocento e i giorni nostri – aggiunge -. Mio figlio, Giorgio Ferrajolo, scrive commedie, ora abbiamo in scena Pulcinella nell’Inferno di Dante”.
Le commedie, circa 60 in repertorio, una per ogni sera, sono sempre attuali e vertono temi caldi: dal bullismo all’usura. Sulla scena le maschere del teatro dell’arte: i prepotenti con Papilluccio, naso di cane, Coppoletta e poi la spalla di Pulcinella, Felice Sciosciammocca, il colto. Pulcinella come si sa è un analfabeta. “E’ un personaggio che riesce ad arrivare dove gli altri non arrivano. È il supereroe del nostro spettacolo – spiega meglio la maestra burattinaia -. Se Pulcinella usa il bastone, trattando male le altre maschere, è perché non ha avuto la possibilità di studiare e va avanti con le percosse”. Ogni maestro burattinaio e ogni attore ha un suo Pulcinella. La maschera partenopea continua ad affascinare, perché Pulcinella è sempre magico e nelle piazze storiche d’Italia c’è continuità. A Campobasso, un maestro della famiglia ha le chiavi della città. “Ringraziamo l’amministrazione comunale foggiana per il patrocinio morale – conclude Silvana -. Non mi lamento di Foggia, il pubblico sta rispondendo con grande entusiasmo”.