
“Una significativa forza moderata e popolare al servizio del Paese” era il tema scelto, il filo conduttore della Festa regionale e provinciale di Alternativa Popolare a San Menaio, in Puglia. Ed è stato il capogruppo alla Camera, Maurizio Lupi (in foto), introdotto dal coordinatore per la provincia di Foggia Franco Di Giuseppe e dal coordinatore regionale Giannicola De Leonardis, a illustrare il senso, i contenuti di quella forza che “ha il coraggio di rimettersi in gioco, di non vendere sogni, di non limitarsi a promettere a basta”. Orgogliosa della storia politica di provenienza, ma al tempo stesso capace di proiettarsi nel presente, di “capire cosa serve oggi”, per affrontare con consapevolezza “le sfide del futuro da affrontare”. Fiera della propria “identità, della scelta che quattro anni fa ha salvato il Paese dal baratro, anche se è stata presto dimenticata la situazione in cui eravamo allora. Della responsabilità di rivendicare e ribadire la centralità della famiglia (il vero e solido ammortizzatore sociale, fondamentale per la tenuta complessiva) attraverso misure come l’abolizione dell’Imu e vari bonus destinati ai bebé, alle mamme, all’asilo nido – mirati a favorire l’aumento della natalità creando le condizioni economiche, sociali, educative ed educative necessarie -, che non risolvono i problemi ma mostrano la volontà di affrontarli, iniziano a lanciare dei segnali, rappresentano il nostro essere al fianco di persone in difficoltà, pronti a impegnarsi e mettercela tutta”. Successi del partito probabilmente non abbastanza evidenziati, ma l’obiettivo è renderli duraturi nel tempo, secondo Lupi.
Per quanto riguarda invece le sfide del futuro, inevitabile il riferimento di Lupi allo Ius soli: “Prima di fare una legge, occorre capire il momento in cui si vive, tenere conto della realtà circostante. Nel caso specifico, ci può essere integrazione vera se sono garantite anche sicurezza, rispetto delle leggi, conoscenza e condivisione di culture e valori per noi basilari e fondamentali, pur nel rispetto delle diversità che per noi rappresentano ricchezza e non pericoli. Per questo abbiamo chiarito che nessun ministro di AP voterà mai la fiducia su un tema di questa incidenza sulla società, senza un confronto dentro e fuori il Parlamento che vada oltre le posizioni pregiudiziali di favorevoli e contrari. Molto meglio rimandare alla prossima legislatura, con ogni partito che potrà esporre la propria posizione, inserita nel programma, al giudizio dell’elettorato” la linea di Alternativa Popolare. Per Lupi, “la mediocrità della classe dirigente, che va combattuta anche andando controcorrente, e la mancata consapevolezza della realtà circostante” sono i due pericoli che il nostro sistema democratico deve scongiurare a ogni costo. “La prima domanda che dobbiamo porci adesso, ormai al termine dellegislatura, non è ‘con chi dobbiamo allearci’? ma ‘chi siamo?’. E siamo sempre i moderati che hanno saputo assumersi il coraggio della responsabilità, alla luce del sole, anche se veniamo tacciati per ‘traditori’ o ‘attaccati alle poltrone’ da chi furbamente dimentica che le poltrone sono legate all’esercizio del potere, e le differenze la fanno le capacità, il modo in cui viene esercitato e le finalità che si intendono perseguire. Ma quando si dimostra di essere seri, i risultati arrivano: e arriveranno anche per noi”, la conclusione del capogruppo AP alla Camera.