Si sarebbe ucciso subito dopo l’agguato ai danni della 15enne Nicolina. Questo emerge dalle indagini dei carabinieri sul suicidio di Antonio Di Paola, il 37enne che ieri mattina ha sparato in faccia alla ragazzina di Ischitella, deceduta all’alba di oggi. Giusto il tempo di raggiungere la località Callone, poco distante dal centro garganico, prima di farla finita con un colpo di pistola semiautomatica calibro 22. Il corpo è stato poi ritrovato attorno alle 18 di ieri. Una vendetta trasversale per essere stato lasciato dalla madre di Nicolina resta l’ipotesi più accreditata. Ma non è da escludere che possa aver agito nel tentativo di estorcere informazioni dalla 15enne. Di Paola, infatti, potrebbe aver preteso in più circostanze di conoscere da Nicolina la località dove sua madre, Donatella Rago era andata a vivere. I carabinieri stanno analizzando i tabulati telefonici dei protagonisti di questa vicenda per fare luce su ogni aspetto.

Un agguato premeditato, secondo gli investigatori. Messo in atto con una pistola calibro 22 che l’uomo avrebbe recuperato poco prima dell’aggressione. Un omicidio che rappresenta il triste epilogo di una lunga storia di litigi e denunce. Antonio e Donatella avevano messo fine al loro rapporto turbolento ma poi si erano riavvicinati. Infine, dopo l’ennesima denuncia per minacce, la decisione della donna di mollare tutto e trasferirsi a Viareggio dove vive anche il padre di Nicolina. La ragazzina, invece, assieme al fratellino, viveva dai nonni materni che mai, secondo i carabinieri, avrebbero immaginato che la 15enne potesse essere in pericolo.