Aperto fascicolo contro ignoti dopo l’incendio che ha distrutto Faragola. Questo il primo passo della Procura di Foggia, intenta a fare luce sui fatti della scorsa notte ad Ascoli Satriano. Troppe le opacità, a cominciare dall’assenza di recinzioni e sorveglianza. Gli investigatori escludono l’uso di esplosivi e hanno fatto sapere che non sono state trovate tracce di liquido infiammabile. Ma è ancora presto per parlare di cause accidentali. Resta viva l’ipotesi che le fiamme siano giunte dalle sterpaglie di un campo agricolo posto nelle vicinanze. Si spera di saperne di più già nelle prossime ore.
“Ci sono dei fatti gravissimi in questa vicenda – ha commentato ieri a l’Immediato, il sindaco di Ascoli, Vincenzo Sarcone -, in quel cantiere che non era ancora un parco archeologico, non c’era assolutamente niente, né sorveglianza né recinzioni. Per di più, ho fatto più sopralluoghi dalla consegna dei lavori e non ho mai incontrato operai al lavoro. L’unica opera visibile, che ho visto negli ultimi giorni al rientro dalle vacanze, sono dei piccoli muretti: davvero poco visto l’importo dell’appalto. Eppure l’importo dell’appalto poteva consentire ad un costruttore qualsiasi di realizzare tre palazzi. Ma qui non c’erano nemmeno i bagni. Ho dovuto vietare tutte le visite guidate che erano state organizzate senza che sapessi nulla. L’informazione l’ho avuta da alcune persone che postavano foto su internet lamentandosi dell’assenza di servizi igienici. Il Comune non poteva far nulla, visto che non era committente delle opere”.
Un sito archeologico di rilievo nazionale senza alcun tipo di sorveglianza, vigilanza o telecamere, dunque. Eppure, i lavori per il “recupero e la valorizzazione dell’area archeologica” sarebbero dovuti partire a novembre 2016 per concludersi a marzo 2018. La Regione Puglia con il Mibact, infatti, aveva investito 1,6 milioni di euro, appaltando l’opera all’Ati Nei Restauro e Costruzioni srl di Genzano di Lucania (Potenza) con l’Hgv Advertising srlu. Un progetto bloccatosi negli ultimi mesi per via del “caldo”, secondo le informazioni riferiteci dal ministero. I lavori sarebbero ripartiti “in questi giorni”.