
Si è costituito l’assassino di Stefano Tango, il 46enne ammazzato ieri mattina in zona Cimitero nei pressi di un centro scommesse. Si tratta di Leonardo Dimmito, classe ’84, che alle prime luci dell’alba si è presentato al commissariato accompagnato dal suo legale confessando il delitto. Il 33enne era ormai nel mirino delle forze dell’ordine che lo stavano cercando già da ieri, anche con perquisizioni presso i familiari, in quanto destinatario di un provvedimento di fermo del pm, poiché individuato come colpevole dalle indagini condotte congiuntamente da carabinieri e polizia.
L’omicidio di Tango sarebbe avvenuto per “rancori personali” dovuti ad alcune trattative riguardanti dei tir, ma sul movente la polizia ed i carabinieri – che da ieri lavorano fianco a fianco per la risoluzione del caso – stanno ancora vagliando tutte le ipotesi. A pregare per la costituzione dell’assassino, già nella serata di ieri, era stato il vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, mons. Luigi Renna, che attraverso una lettera aperta aveva invitato il carnefice “a consegnarsi”.
Inoltre sarebbe stata recuperata anche l’arma del delitto. Con un colpo al torace, e non al volto come inizialmente si era pensato, Dimmito ieri mattina ha ucciso Stefano Tango, mentre la figlia della vittima, di pochi anni, si trovava in auto ed ha assistito alla scena brutale. Maggiori dettagli saranno forniti in conferenza stampa la cui data è in via di definizione.