Ammazzato sotto gli occhi della figlia, a Cerignola è caccia all’assassino di Tango

Freddato con un solo colpo al torace. Questa mattina, a Cerignola, intorno alle ore 9:00, Stefano Tango, 46enne del posto, è stato ammazzato in zona cimitero, nei pressi di un centro scommesse. Il proiettile, esploso da un fucile a breve distanza, ha causato la morte istantanea dell’uomo che aveva precedenti per droga e per reati contro il patrimonio. Ai sanitari del 118 arrivati sul luogo non è rimasto altro che accertare l’avvenuto decesso. Tango si trovava nei paraggi del centro scommesse quando è stato raggiunto da un uomo a volto scoperto che lo ha ucciso sotto gli occhi di sua figlia di sette anni, che in quel momento si trovava all’interno dell’auto della vittima. Polizia e carabinieri, che stanno indagando sul caso, al momento non escludono alcuna pista e sono sulle tracce dell’assassino, che è fuggito a piedi dopo aver ammazzato il 46enne. Non si esclude che con il killer potesse esserci almeno un altro complice. Sin dalle ore 12:00 di questa mattina, infatti, polizia e carabinieri stanno lavorando fianco a fianco dopo un lungo summit: al momento al vaglio degli inquirenti ci sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Presso il comando dei carabinieri sono stati ascoltati parenti e amici della vittima, per capire quali motivazioni siano alla base dell’efferato omicidio consumatosi in mattinata. Proprio nei giorni in cui la Capitanata è sotto assedio delle forze dell’ordine – in seguito ai fatti di sangue di San Marco in Lamis, alle guerre di clan di Foggia, alla faida garganica – Cerignola balza nuovamente agli onori delle cronache per un omicidio dai contorni ancora poco decifrabili. In mattinata sono scattate indagini e perquisizioni anche ai danni di pregiudicati che gravitano nel mondo dello spaccio di stupefacenti nel comune ofantino.

A coordinare le indagini è il pm Alessandra Fini: a quanto si apprende l’omicidio non sarebbe da considerarsi nella scia delle faide criminali nel Tavoliere ed è per questo motivo che il caso è al vaglio della Procura di Foggia, anziché della Dda di Bari, competente per i reati di criminalità organizzata.

L’omicidio, avvenuto intorno alle 9:30 del mattino, ha catapultato la città nello sgomento. Ad intervenire è il sindaco Franco Metta: “Un gesto di brutale violenza ha oggi sconvolto la nostra Comunità. Ferma è la condanna delle istituzioni, interpreti del sentimento popolare unanime. È grande la fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, nella speranza che sia possibile quanto prima assicurare alla Giustizia i responsabili di un gesto tanto efferato. Rivolgo un vivo appello a tutti i cittadini perché collaborino senza alcuna remora alle indagini. La Nostra Città desidera pace e armonia. Deve isolare e denunciare chi ne turba così profondamente l’esistenza”. 



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