“Aumenta sempre di più l’esasperazione per la situazione riguardante il Psr Puglia 2014-2020. Gli appelli dei giovani che vorrebbero avviare un’attività agricola e degli imprenditori agricoli purtroppo sono caduti nel vuoto e il risultato è il più totale immobilismo in cui versa l’agricoltura pugliese con tante aziende costrette a chiudere per investire altrove”. Lo denuncia il consigliere del M5S Cristian Casili, che da mesi segnala i continui malfunzionamenti del portale informatico per l’accesso ai bandi del PSR Puglia 2014-2020.
“I bandi riguardanti il sostegno agli investimenti nelle aziende agricole e al Pacchetto Giovani – incalza il consigliere pentastellato – sono stati pubblicati nel luglio 2016, ma ancora non si riesce a concludere l’iter di presentazione delle domande. Questo perché – continua – l’Eip (Elaborato Informatico Progettuale) lo strumento informatico pensato dalla Regione Puglia per velocizzare la procedura di istruttoria, non è ancora funzionante. Quindi uno strumento che avrebbe dovuto ridurre i tempi burocratici ha in realtà portato alla paralisi del sistema”.
A titolo di esempio Casili riporta alcune problematiche: per la Misura 4.1.A di “ammodernamento” l’iter si interrompe una volta iniziato, mentre per la Misura 6.1 di “Primo insediamento” il portale ancora non consente l’inserimento totale dei dati. “Dopo vari ritardi – prosegue il Vicepresidente della Commissione Ambiente – per la piena operatività dell’Eip, la nuova scadenza del bando 4.1.A è stata fissata per il 28 luglio prossimo. Eppure recentemente l’assessore Leonardo Di Gioia ha ammesso che sono ancora necessari aggiustamenti e implementazioni, che potrebbero portare ad un ulteriore rinvio. Questi disagi stanno danneggiando agricoltori e imprese, già abbastanza vessate dai drammatici ritardi con cui è partito il Psr 2014-2020. Nelle altre regioni le imprese sono già partite con gli investimenti, questo consentirà di spendere meglio le risorse e soprattutto a tanti imprenditori di pianificare con serenità i piani di miglioramento aziendale. La speranza – conclude – è che a queste pratiche bloccate non vadano ad aggiungersi anche tutte le richieste dell’anno scorso ancora da istruire”.