Finti matrimoni e finte assunzioni. Un sistema ben rodato messo in pratica dal sanseverese, Alfredo Marinelli e da sua moglie, Maria Cologna. L’uomo, arrestato nel 2014 per droga a San Severo, è tornato a colpire nel Nord Italia. Stavolta niente sostanze stupefacenti ma una pesante frode all’INPS, che erogava sussidi ai falsi disoccupati. Ma dopo qualche anno di indagine e 200mila euro pagati indebitamente dalla previdenza pubblica, la coppia che abita nel tortonese (Pontecurone), è finita agli arresti con vari capi d’accusa: associazione a delinquere, truffa aggravata, favoreggiamento della permanenza di stranieri in Italia e tentata estorsione.
Le indagini dei carabinieri di Tortona e Pontecurone in provincia di Alessandria, avviate col supporto del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria e dell’Ispettorato dell’INPS provinciale, hanno permesso di mettere in luce un sistema di frodi indirizzate all’Istituto Nazionale di Previdenza nonché per consentire a cittadini stranieri di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno, attraverso assunzioni fasulle o mediante matrimoni “fittizi” con cittadini italiani. L’operazione ha condotto all’esecuzione di misure cautelari nei confronti dei due coniugi titolari di due ditte individuali e di denunciare altre ventinove persone residenti nelle province di Alessandria, Savona, Pavia, Foggia e Chieti, per diversi delitti.
Restano al vaglio degli inquirenti le posizioni di alcune decine di persone che hanno avuto contatti ricorrenti con gli indagati. Le indagini, avviate nei primi mesi del 2016, hanno preso il via dopo che i militari avevano iniziato a monitorare le attività intestate al pluripregiudicato Marinelli e alla moglie, entrambi trasferitisi da pochi anni in Piemonte. In particolare, tramite due ditte individuali intestate ai coniugi, venivano assunte persone poi sistematicamente licenziate dopo aver maturato il periodo minimo necessario all’ottenimento degli ammortizzatori sociali (indennità NASPI e MINI NASPI), venendo immediatamente sostituite da altri “lavoratori”. Nel periodo compreso tra la fine del 2014 ed i primi mesi del 2016, è emerso che l’INPS corrispondeva a ex dipendenti delle due ditte, indennità per un importo superiore ai 200mila euro. Per dimostrare l’inesistenza di qualsiasi attività lavorativa in capo alle ditte interessate sono stati eseguiti, per diversi mesi, numerosi servizi di osservazione e pedinamento dei “falsi lavoratori” in diversi orari della giornata, che hanno dimostrato la totale inesistenza di qualsiasi rapporto lavorativo, come poi confermato dalle congiunte attività eseguite – con l’ausilio dell’Ispettorato del lavoro dell’INPS e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria – presso le sedi delle ditte, coincidenti con l’abitazione di Pontecurone della coppia di coniugi indagati.
In alcuni casi, almeno 5, sarebbero stati “assunti” dei lavoratori stranieri al solo fine di consentire loro di ottenere il permesso di soggiorno. Le stesse persone non disdegnavano anche di organizzare falsi matrimoni con lo scopo di far ottenere al coniuge non UE il permesso di soggiorno, richiedendo ovviamente un compenso in denaro per le prestazioni concesse, con il quale provvedevano a remunerare anche gli “sposi” compiacenti. A Marinelli è stata contestata anche la tentata estorsione: armato di coltello e martello avrebbe minacciato fisicamente e danneggiato il veicolo di uno sposo pentito. Questi si era rifiutato di proseguire nelle pratiche del suo falso matrimonio con una marocchina. Il wedding planner tarocco avrebbe quindi voluto indietro i soldi pattuiti per il falso matrimonio.A parziale conclusione delle indagini, il gip del Tribunale di Alessandria, su richiesta del pm, ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di Marinelli mentre per la moglie è stato emesso un divieto di dimora nella provincia di Alessandria.