Estetisti, oltre il 50% è abusivo. A Foggia l’idea dell'”affitto della poltrona” nei saloni regolari

Si terrà il prossimo 5 giugno l’assemblea congressuale di CNA Unione Benessere a Sanità della provincia di Foggia. Due saranno i temi principali verranno trattati dal presidente Nazionale CNA UBS Antonio Stocchi, dalla presidente regionale Anna Barbieri, dalla presidente Lilt Foggia Valeria De Trino Galante e dal segretario della CNA provinciale di Foggia Antonio Trombetta verranno trattati: l’affitto di poltrona e il progetto “Estetica sociale”.

Il settore benessere, acconciatori ed estetisti, è uno dei settori più colpiti dall’abusivismo. A prescindere dalla crisi economica degli ultimi anni, si stima che oltre il 50% delle attività in questo settore si svolge in maniera irregolare. Questo a discapito del cliente prima e degli operatori onesti poi. “Dopo aver verificato che è difficilissimo contrastare tale fenomeno con le azioni di controllo da parte delle forze dell’ordine e della finanza – spiegano gli organizzatori -, le istituzioni e le associazioni di categoria hanno pensato di mettere in campo una iniziativa diversa: costruire le condizioni per consentire ai giovani l’accesso al mercato con una forte riduzione degli appesantimenti burocratici ed economici”.

A questo obiettivo risponde l’affitto di poltrona: una nuova forma di organizzazione del lavoro. Anche CNA sostiene questo nuovo regolamento che in alcune regioni d’Italia è già attivo. Chi avrà nel proprio salone di bellezza uno spazio poco utilizzato, potrà migliorare la redditività della propria impresa e garantire maggiori servizi. E giovani acconciatori ed estetisti che non dispongono di propri locali adeguati potranno comunque avviare la loro attività. Questa soluzione prevede il godimento condiviso degli spazi produttivi dopo aver stipulato un regolare contratto.

L’affidante ossia il titolare dell’attività e l’affittuario, in questo caso il parrucchiere o l’estetista, iscritto alla camera di commercio, all’Inps, all’Inail e in possesso di partita Iva, si troveranno a condividere spazi e attrezzature. La novità è che i giovani potranno aprire la partita IVA ed iscriversi alla CCIAA con una SCIA che precisa l’utilizzo in co-working di spazi in cui operano già altre imprese, semplificando così di molto l’apertura di nuove attività.

“Si tratta, ora, di rendere operativa quanto previsto dalla legislazione di settore spingendo i comuni ad adeguare i regolamenti comunali che in molti casi non prevedono questa possibilità – dichiarano in una nota dalla Cna -. Con molta probabilità non siamo di fronte alla panacea di tutti i problemi della categoria ed in modo particolare a quelli legati alla forte diffusione dell’abusivismo, ma sicuramente sarà un aiuto a chi nell’impossibilità di affrontare un investimento importante come quello di mettere su un centro estetico o un salone di parrucchiere, va ad alimentare l’esercito degli abusivi. In occasione di questa assemblea verrà presentata ai nostri artigiani un nuovo progetto firmato CNA: ‘Estetica Sociale’. Attraverso questo progetto si garantirà ad ogni individuo che lo voglia, il diritto a mantenere o a recuperare la propria immagine estetica a seguito di gravi malattie o traumi fisici che compromettono lo stato di benessere psicofisico dello stesso”.

Altre finalità del progetto riguardano la riqualificazione della professione di estetista ed acconciatore in un’ottica di non solo futile e superfluo ma importante ruolo sociale oltre che creare un percorso formativo specialistico e di alta qualità per gli artigiani. Sarà capitato a molti di vivere un’esperienza ospedaliera di lunga degenza diretta o attraverso un familiare e di fronte alla richiesta del degente di ricevere trattamenti estetici in molti casi la richiesta è stata negata per decisione della direzione ospedaliera restia a far entrare personale esterno in reparto oppure, nella migliore delle ipotesi, i trattamenti saranno stati arrangiati dal personale OSS che nella maggior parte dei casi è malamente attrezzato e preparato.

Attraverso il progetto “Estetica sociale” invece, gli artigiani, già in possesso della qualifica di acconciatori o estetisti, riceveranno una formazione tale da poter essere non solo competenti nel trattamento ma anche nel fronteggiare situazioni di disagio psicologico. Importante sarà anche la costituzione di un albo pubblico di tutti i professionisti formati per tali trattamenti, attraverso il quale, le strutture ospedaliere possano reperire operatori qualificati. “Aiutare il prossimo è sicuramente un sentimento nobile – concludono -, ma bisogna avere le competenze giuste per farlo”.