In preda allo choc è stata trasportata al Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Foggia, dove i sanitari hanno stilato una prognosi di 25 giorni per trauma contusivo. Si è trattato di un vero e proprio pomeriggio di paura per una donna 70enne, aggredita da un nordafricano a Borgo Mezzanone. Nel mirino degli agenti della squadra mobile un giovane poco più che 20enne, arrestato con le accuse di violenza sessuale e rapina. Sempre ieri, in serata, è esplosa tutta la rabbia dei residenti della borgata che hanno bloccato le strade per impedire la partenza dei bus verso il capoluogo dauno. Intanto monta lo sdegno per quanto accaduto. Anche numerose testate nazionali hanno riportato la notizia evidenziando il clima di tensione presente a Mezzanone, dove si trova il Cara, centro accoglienza per gli immigrati che ospitava il giovane arrestato.
Sul caso è intervenuto il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi. Borgo Mezzanone, infatti, si trova nell’agro del centro sipontino: “Il delinquente è stato arrestato con l’accusa di rapina e violenza sessuale – commenta Riccardi -, e solo l’intervento di chi era presente ha evitato che si potessero consumare due gesti così ignobili a danno di un’anziana, tra l’altro”.
“Non è più possibile – sbotta il sindaco – che la borgata sia sempre di più allo sbando e venga quotidianamente messa a repentaglio la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico. I residenti sono in rivolta e preoccupati e, considerando il momento storico in cui viviamo, non è possibile dargli torto”.
“Sarebbe troppo facile prendersela solo con chi già versa in condizioni difficili, nello Stato italiano che, una volta allocati questi immigrati sul nostro territorio, rinuncia ad esercitare il proprio dovere di controllo e di vigilanza, ma occorre trovare una soluzione definitiva ad una emergenza che da straordinaria non si deve trasformare in ordinaria pe una comunità, come quella di Borgo Mezzanone, che li ha accolti in maniera civile e democratica sin dal primo momento”.
“La popolazione è oltre il limite della sopportazione, perché serpeggia un diffuso sentimento di timore misto ad impotenza rispetto ai soprusi subiti; una situazione che diventa sempre più incandescente – aggiunge Angelo Riccardi – e che rischia di diventare ingovernabile con le forze a nostra disposizione”.
“Non voglio essere tacciato di razzismo, ma il mio intervento nasce dalla necessità di tutelare in primis la serenità e la sicurezza dei cittadini di Borgo Mezzanone che non possono essere aggrediti in casa loro, come è quasi accaduto in questa ultima occasione”, continua il sindaco.
“Alla vittima della violenza gratuita ed ingiustificata subìta ieri va tutta la mia solidarietà personale e dell’amministrazione che rappresento. Ringrazio il prefetto di Foggia, Maria Tirone, per aver ricevuto già stamattina alcuni abitanti di Borgo Mezzanone e per aver voluto dare ulteriore seguito a quella che è anche una mia precisa richiesta, preparando un incontro che faremo nei prossimi giorni per esaminare i problemi della borgata”, conclude il sindaco di Manfredonia.
Bordo: “Subito presidi fissi di sicurezza”
“E’ gravissimo quanto accaduto a Mezzanone. Bisogna attivare immediatamente i presidi fissi di sicurezza per scongiurare il rischio che la conflittualità tra i residenti e i migranti esploda ancora più drammaticamente di quanto già è accaduto”. Così Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche UE della Camera, commenta l’ultimo episodio di cronaca registrato nella borgata foggiana in cui “convivono con sempre maggiore difficoltà i circa 700 residenti, gli oltre mille richiedenti asilo politico ospitati nel Cara e le centinaia di migranti accampati in una baraccapoli”.
“La protesta esplosa ieri dopo l’atto violento compiuto nei confronti di una signora da parte di uno straniero – continua Bordo – è seguita con molta attenzione dalla prefetto di Foggia, che questa mattina ho sentito personalmente per rappresentarle tutta la mia preoccupazione.
Ho anche inviato un messaggio al ministro dell’Interno Minniti per ribadire la richiesta di attivare immediatamente nella borgata una postazione fissa della Polizia di Stato. Non basta che le auto di polizia e carabinieri pattuglino più frequentemente l’area; ai cittadini bisogna offrire un punto di riferimento, un luogo in cui recarsi quando si avverte un pericolo e delle persone alle quali rivolgersi per ottenere tutela.
Inoltre, come ho già detto nel recente passato, c’è bisogno di installare un adeguato sistema di videosorveglianza nell’intera area abitata di Mezzanone e di intervenire rapidamente per lo sgombero della baraccopoli, dove non sono contemplati il rispetto della dignità umana e la legalità.
I cittadini della borgata sono sempre stati accoglienti con le migliaia di rifugiati e migranti passati dal Cara o impiegati nelle aziende agricole, ma le tensioni quotidiane rischiano adesso di produrre conseguenze difficili da governare, anche sul piano dell’ordine pubblico.
Ecco perchè – conclude Michele Bordo – è necessario fare ogni sforzo per gestire al meglio il sistema dell’accoglienza e offrire una risposta concreta all’istanza di sicurezza proveniente dai residenti di Mezzanone”.