Il 22% degli studenti dell’Università di Foggia ha evaso le tasse nel periodo che va dal 2013 al 2015. Un dato notevole, emerso dai 271 accertamenti (a campione, ndr) svolti in concerto con il comando provinciale della Guardia di Finanza. 59 le violazioni sui 271 controlli effettuati. 35.297 euro, l’importo recuperato. Ma se si pensa che l’Università di Foggia ospita oltre 10mila studenti allora è facile immaginare come questo fenomeno possa ritenersi molto più ampio. Decisamente esigui gli accertamenti svolti nel biennio di riferimento ma c’è tutta la volontà di potenziarli.
Infatti, stamattina a Palazzo Ateneo (via Gramsci) è stato sottoscritto un accordo triennale tra UniFg e Guardia di Finanza con l’obiettivo di attivare procedure di controllo per accertare la veridicità delle dichiarazioni reddituali fornite dagli studenti che beneficiano di esenzioni (parziali o totali). In conferenza stampa, il rettore Maurizio Ricci, il direttore generale UniFg Teresa Romei, il comandante provinciale della GdF Francesco Gazzani, il presidente del consiglio degli studenti Francesca Romana Cicolella e la delegata al rapporto con gli studenti Antonella Baiano.
“Un accordo per tutelare chi paga regolarmente le tasse”, le parole di Ricci. Mentre Cicolella ha evidenziato un aspetto importante: “La cultura della legalità deve partire proprio da noi studenti”. La convenzione triennale, scadenza 2020, dovrebbe consentire all’università di rientrare nella disponibilità di somme (tasse universitarie evase) che potrebbero non essere trascurabili. Ad accendere la lampadina ci hanno pensato proprio quelle 59 violazioni venute fuori tra il 2013 e il 2015. “Al punto che sono state le stesse associazioni studentesche, in più occasioni, a sollecitare interventi di questa natura – ha detto ancora il rettore – affinché venisse garantita la posizione di chi, invece, non solo paga regolarmente le tasse ma osserva l’applicazione delle leggi in primo luogo come uno scrupolo etico, subito dopo come un obbligo. Da qui la necessità di chiarire, come uomo prima ancora che come rettore, che si tratta di un’iniziativa a tutela degli studenti onesti, dei loro genitori, delle famiglie che fanno sacrifici per mantenere i propri figli all’università e che non possono tollerare che pochi furbetti usufruiscano invece di benedici a cui non avrebbero diritto”.
UniFg, a fronte dell’impegno assunto dalla Finanza, si impegnerà a organizzare short master, seminari, convegni e attività formative nei propri locali, mettendo a disposizione le proprie competenze tecniche e scientifiche e destinando questi aggiornamenti professionali in via esclusiva al comando provinciale della Guardia di Finanza. “Una convenzione in cui noi – ha spiegato il comandante Gazzani – metteremo a disposizione tutte le nostre risorse e le nostre competenze ribadendo che non si tratta di una caccia alle streghe ma semplicemente di verificare se sussistano o no, i requisiti fiscali per le esenzioni parziali o totali, che sono state concesse. Per iniziare passeremo a verifica gli anni accademici 15/16 e 16/17 impegnandoci ad aumentare considerevolmente il numero dei controlli sui soggetti a rischio che ci verranno segnalati”. Difatti, la convenzione sottoscritta oggi tra l’Università di Foggia e la Guardia di Finanza (Comando provinciale di Foggia), ricalca un provvedimento già adottato in passato, proprio perché le avvisaglie del fenomeno dell’evasione fiscale tra gli studenti universitari s’erano già avute: da quest’anno parte una nuova convenzione, il cui obiettivo è – unicamente – quello di restituire il diritto solo a chi ne possiede i requisiti per rivendicarlo.