
Questa mattina il direttore amministrativo dell’Asl di Foggia, Marcello Sciarappa, ha formalizzato le dimissioni. Un fulmine a ciel sereno per l’azienda rappresentata dal direttore generale Vito Piazzolla, proprio in queste settimane alle prese con la riorganizzazione dei servizi territoriali e con il piano assunzionale (ancora bloccato a Bari, NdR). “È stata una decisione personale, dopo 26 mesi torno con orgoglio ed entusiasmo al mio lavoro”, ha dichiarato a l’Immediato l’ex comandante dei Nas di Pescara. “La decisione è irrevocabile”, ha precisato.
La nomina di Sciarappa è arrivata dopo molti mesi, a causa delle difficoltà nel trovare l’ultimo tassello del management di Viale Fortore, dopo l’individuazione di Antonio Battista alla direzione sanitaria. L’ufficiale dell’Arma si era trasferito a Foggia solo ad ottobre scorso, dopo l’acquisizione del nulla osta del Ministero della Difesa per la collocazione in regime di aspettativa. Sciarappa, prima dell’incarico a Foggia, città dove ha studiato e conserva parte delle sue radici familiari (ad Orsara di Puglia), è stato direttore amministrativo dell’Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, ma con il cambio del direttore generale (è stato nominato con Giancarlo Sivieri, nel 2014, ora c’è Rinaldo Tordera) decise di rientrare in Puglia.
Durante la conferenza stampa di presentazione, il dg Piazzolla sottolineò la scelta dichiarandolo “il più bravo sulla piazza per ricoprire l’incarico”. L’obiettivo dichiarato era quello di “vigilare sui conti e sulle assunzioni”. Il collega Battista, invece, dichiarò: “Questa direzione generale per la prima volta non è serva della politica. Avevamo l’impressione di entrare in una sorta di Gomorra, quando siamo arrivati. Non che i problemi ora siano risolti se pensiamo che questa è l’Asl di Puglia con meno risorse rispetto a tutte le altre province, per giunta con una regione che ha sottofinanziato le strutture sanitarie. Siamo partiti da una situazione grave – ha aggiunto Battista – ma di certo noi le magagne siamo venuti per scoprirle”. Evidentemente, qualcosa dev’essere andato storto.