Da isole spartitraffico rialzate a delimitazioni a raso. I lavori in Piazza Cavour a Foggia continuano a tenere banco tra pareri favorevoli e contrari. Ciò che più ha suscitato preoccupazione in queste settimane è lo stravolgimento della piazza e il deturpamento della sua bellezza. Alla scelta di situare delle isole spartitraffico risposero un gruppo di cittadini che, lo scorso febbraio, scesero in piazza organizzando un sit-in. Messa da parte l’installazione dei cordoli, gli ambientalisti di Foggia chiesero all’amministrazione comunale un intervento alternativo e sostenibile, mentre il capogruppo del Pd, Alfonso De Pellegrino, invocava un referendum consultivo. Al centro della questione anche l’approvazione o meno da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali.
Ieri mattina, dopo alcune settimane di fermo, sono ripresi i lavori. Si procede così: delimitazioni a raso con la sistemazione di cubetti in porfido, meglio conosciuti come sampietrini. Alternativa Libera e Italia dei Valori hanno tenuto, questa mattina, una conferenza stampa per parlare dei lavori in atto.
“La nostra è una posizione nettamente critica – commenta a l’Immediato il consigliere comunale Marcello Sciagura -. Lì si stanno facendo dei lavori che non hanno nessun significato, ma servono soltanto a dare un po’ di aria alla zona senza effettivamente risolvere quei problemi sulla viabilità e mobilità del centro cittadino di Foggia. Il problema di fondo nasce dall’indecisione cronica di questa amministrazione e dall’inutilità di alcuni provvedimenti”.
Posizione critica condivisa anche dall’altro consigliere comunale, Vincenzo Rizzi. “Noi abbiamo prodotto un piano della mobilità dato gratuitamente all’amministrazione grazie al WWF e che, inizialmente era anche piaciuto al sindaco Landella, ma il tutto è finito in un cassetto – spiega Rizzi -. Gli interventi si stanno svolgendo senza una vera logica e senza il rispetto delle normative esistenti. Tutto questo è disarmante. È uno spreco di denaro pubblico – aggiunge – anche se il primo cittadino dice che il tutto è stato realizzato a costi zero, ma onestamente mi sembra strano che la gente stia lavorando per volontariato. In ogni caso quelle segnaletiche orizzontali andranno rifatte, perché in assenza di un progetto sono state fatte delle scelte tecniche sbagliate. La cosa che ci meraviglia ulteriormente è che è stato fatto attuare in consiglio comunale un piano delle viabilità che doveva essere integrato con un piano urbano della mobilità sostenibile. Cosa che tutt’oggi non è stata approvata – ribadisce -. Realizzare una pavimentazione stradale con delle indicazioni senza avere un piano della mobilità ci sembra una cosa assurda e senza alcuna utilità”.
I consigliere di opposizione hanno mostrato la planimetria di zona – mai firmata da nessuno – che ha come oggetto la regolamentazione della viabilità di Piazza Cavour a mezzo di rotatoria e isole spartitraffico.
“La ditta ai lavori può rifare la segnaletica sulla pavimentazione, quella verticale e alcuni cordoletti ma non può rimuovere l’asfalto. Ma chi ha rimosso l’asfalto? – chiedono i due consiglieri -. Oltre alle firme non c’è computo metrico”. La ditta che si occupa dei lavori è la Segnaletica Meridionale (S.A.S.) , ma a detta di Rizzi e Sciagura non sono stati loro ad occuparsi della rimozione dell’asfalto.
“Inoltre – aggiungono – abbiamo un assessore al ramo, (Antonio Bove, ndr) che non parla. Chi si occupa di urbanistica e lavori pubblici deve avere delle competenze, che lui non ha, né sul piano tecnico né su quello politico. Fare un lavoro di questo tipo senza avere alcuna autorizzazione e progettazione firmata è impensabile. Sicuramente non è un costo esagerato ma comunque è un peccato, perché il lavoro in futuro dovrà essere rifatto visto che la segnaletica non risponde ai requisiti di norma ministeriale. Spegnere i semafori e utilizzare la fontana come rotatoria è un segnale positivo per un discorso di inquinamento atmosferico. Nel piano che abbiamo presentato, abbiamo avuto anche dei tavoli tecnici con Ataf, per realizzare delle corsie preferenziali ad esempio su Corso Giannone, che comporterebbe l’eliminazione di una parte di strisce blu, ma consentirebbe agli autobus di transitare a velocità tali da terminare il percorso di 20-25 minuti”.