Dichiarazione congiunta dei consiglieri Augusto Marasco (il Pane e le Rose) e Alfonso De Pellegrino (Partito Democratico) che dicono no alle isole spartitraffico nella centralissima Piazza Cavour a Foggia.
“È uno dei luoghi storici più importanti e identitari della città – spiegano i due consiglieri -. Il sindaco Landella ne vuole stravolgere il profilo architettonico e urbanistico infischiandosene della storia e delle norme che tutelano beni di tale pregio.
Il Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. n. 42/2004) sancisce che sono “beni intrinsecamente culturali”, cioè senza la necessità dell’emissione di un’apposita dichiarazione che ne accerti la sussistenza, quelli indicati all’articolo 10, comma 1: “Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico”. La norma di carattere generale è specificata dal comma 4 dello stesso articolo 10: “Sono comprese tra le cose indicate al comma 1 (…) le pubbliche piazze, vie, strade, e altri spazi urbani di interesse artistico e storico”.
Qualsiasi intervento su tali opere è soggetto al preventivo nullaosta della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Provincie di Bari, BAT e Foggia che da qualche mese ha sede proprio nella nostra città, segnando una grande conquista sul piano culturale. Il nullaosta è stato chiesto? E’ stato rilasciato?
A prescindere dagli aspetti tecnici e burocratici, il sindaco ha deciso di effettuare un intervento assai invasivo nell’ottocentesca Piazza Cavour, quella con al centro la storica Fontana del Sele del 1924, per assecondare le cervellotiche e dannose scelte compiute con il piano del traffico. Opere che, peraltro, renderanno impossibile lo svolgimento delle tanto decantate manifestazioni estive e natalizie a causa della presenza di così tanti ostacoli”.
E ancora: “Il tiranno Landella violenta la città a colpi di ordinanze ed è disposto a sacrificare sull’altare del suo egocentrismo anche l’ottocentesca Piazza Cavour con la vana speranza che qualcuno si ricordi di lui”.
“In altre città, ad esempio Bari – continuano Marasco e De Pellegrino – , i sindaci indicono concorsi di idee per ridefinire l’identità degli spazi urbani e discutono con i cittadini per spiegare le proprie scelte e magari migliorarle all’esito del confronto. Altri sindaci, anche di destra come il compianto Salvatore Tatarella o Paolo Agostinacchio, hanno programmato interventi conservativi e di riqualificazione di aree storiche per migliorarne la fruizione e rilanciare le attività economiche.
Ma Landella non ha cultura personale e politica tale da consentirgli di comprendere quanto sia delicato intervenire sulla storia e la memoria della comunità che è chiamato a curare, oltre che amministrare.
Domenica mattina saremo in Piazza Cavour a difendere la nostra identità insieme con la nostra dignità di cittadini. Chiunque voglia unirsi alla nostra battaglia può anche sottoscrivere la petizione on line https://www.change.org/p/alfonso-de-pellegrino-gi%C3%B9-le-mani-da-piazza-cavour-foggia. Giù le mani da Piazza Cavour”, concludono.