“Cannabis terapeutica. Tra legge, mito e realtà” è il titolo dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, presso la sala rosa del Palazzetto dell’Arte “Andrea Pazienza” di Foggia, un dibattito che ha interessato la parte medica da una parte, quella politica dall’altra. Promotori del momento di riflessione, le associazioni “Maria Teresa di Lascia”, “LaPiantiamo” e “Luca Coscioni”.
Ci si è soffermati in particolare sull’effettivo accesso dei pazienti pugliesi alla cannabis ad uso terapeutico. Una mozione che la legge regionale ha introdotto 3 anni fa, riconoscendo nel rispetto delle proprie competenze, il diritto dei pazienti all’utilizzo di medicinali e preparati galenici a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche.
A tal proposito, è giunto il messaggio da parte del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a sostegno del momento di riflessione e di studio che unisce l’intera Regione ad un grande progetto. “Siamo impegnati a costruire con determinazione le condizioni necessarie affinché si possano soddisfare, con sempre maggiore puntualità, i bisogni della salute della nostra comunità” – ha commentato in una nota stampa il governatore Emiliano. Ai saluti iniziali anche l’assessore comunale agli Appalti e ai Contratti, Sergio Cangelli.
Per la parte medica invece, l’intervento del Presidente dell’Ordine dei Medici di Foggia, Salvatore Onorati. “Diamo continuità ad un lavoro che abbiamo cominciato tempo fa. Vogliamo dimostrare che a Foggia la classe medica c’è, ed è pronta e preparata, senza il bisogno di imparare nulla da nessuno. In merito alla richiesta di cannabis per le situazioni più impensate dico che c’è bisogno di mettere ordine nel disordine e di cominciare a parlare di cannabis come farmaco, in quanto tale” – ha ribadito Onorati.
“Attraverso l’attività di pressione, il percorso (partito tre anni fa), ha prodotto i primi risultati. La Regione Puglia si è dotata di due strumenti legislativi: da un lato la prescrizione dei cannabinoidi e quindi la semplificazione dell’accesso dei pazienti all’uso terapeutico, dall’altro la possibilità e perché no, la svolta, con l’abbattimento dei costi per i pazienti” – ha spiegato Norberto Guerriero, segretario dell’associazione radicale “Mariateresa di Lascia”. Altro punto cruciale del dibattito è l’obbligo di informazione del personale medico, un diritto che resta sulla carta in assenza di un testo legislativo. “Nel 2015 avevamo già denunciato che c’era un basso numero di proscrittori ai pazienti che ne facevano richiesta” – ha aggiunto Guerriero.
Durante il convegno, spazio anche alla storia di Serena Quaranta, bimba pugliese affetta da una patologia particolarmente grave, che si cura con un estratto di cannabis sotto forma di olio.
“È vero che l’uso creativo di questi farmaci è proibito ma non possiamo dire che sia lo stesso in ambito medico, dove invece è consentito, ottenendo anche buoni risultati. Tuttavia, sono sempre farmaci sintomatici – ha spiegato Gianfranco Costantino, responsabile Centro Sclerosi Multipla, Azienda Ospedaliero – Universitaria di Foggia -. L’applicazione è stata fatta a livello ministeriale con un farmaco chiamato Sativex. Nella sclerosi multipla, ad esempio, esiste il forte problema della facile stancabilità, già dal primo mattino”. A dar voce al silenzio assordante di molti malati, ai quali per anni era stato negato l’accesso ai farmaci, ci ha pensato la presidente ad honorem di “LaPiantiamo”, Rita Bernardini, protagonista più volte di disobbedienze civili.
L’incontro di ieri, è stato patrocinato da Regione Puglia, ARes Puglia e Comune di Foggia, con lo scopo di analizzare il percorso di attuazione delle leggi regionali attraverso l’esperienza di pazienti, personale medico e contributo delle istituzioni regionali competenti.