
La spaccatura tra i sindacati alla vigilia dell’incontro a Roma rischia di complicare la procedura di cessione della Casa Divina Provvidenza al gruppo Universo Salute. La scadenza per la chiusura (il 17 febbraio) rimane un giro di boa decisivo per evitare il fallimento della struttura e garantire un futuro occupazionale a 1500 lavoratori. Nelle ultime ore, circola con insistenza su alcuni organi di informazione regionali l’interesse all’acquisizione diretta delle tre strutture (Bisceglie, Foggia e Potenza) da parte delle Regioni Puglia e Basilicata. Una opzione che, qualora si concretizzasse, determinerebbe il passo indietro degli imprenditori foggiani Paolo Telesforo e Michele D’Alba, i quali insistono nel sottolineare l’obiettivo dell’operazione: il salvataggio dell’ente gravato da problemi decennali, sia finanziari che strutturali.
La piattaforma formulata dagli unici operatori realmente interessati all’acquisizione non sarebbe stata accettata da alcuni sindacati (Fials, Ugl e Usb), un elemento non di poco conto se si pensa che è stata chiesta l’accettazione integrale delle condizioni proposte da parte di “tutte le sigle presenti al tavolo”. I dissidenti, ora, dovranno spiegare ai lavoratori rappresentati le ragioni del rallentamento – dopo 3 anni di procedure di verifica da parte del commissario straordinario Bartolomeo Cozzoli – e, soprattutto, le alternative valide per garantire il posto di lavoro ai dipendenti. Per il momento, però, si sarebbero limitati ad un “referendum” da sottoporre agli iscritti. Anche la Uil è fortemente contraria all’accordo: “L’altro ieri ci è arrivata la proposta che è stata fortemente emendata rispetto a quanto ci avevano riferito – ha spiegato il segretario Luigi Giorgione -, domani chiederemo di cancellare una parte importante, quasi la metà delle aggiunte che sono state fatte e delle quali non eravamo a conoscenza”. Diversa la posizione della Cgil, favorevole alla chiusura assieme all’Usppi, che in una nota dichiara: “L’amministrazione straordinaria della Casa della Divina Provvidenza e la Universo Salute Srl incontreranno la delegazione del sindacato Usppi nazionale presieduta dal segretario nazionale Nicola Brescia, dai due vice segretari nazionali Di Fonzo e Preziosa e dai segretari aziendali Papagni e Cassanelli per Bisceglie e Nicastro per Foggia, e le altre organizzazioni sindacali, presso la Sala Commissioni del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Si tratta di una ultima riunione nel corso della quale Universo Salute Srl illustrerà i contenuti essenziali dell’accordo, spiegando essenzialmente come (e quanto) salvaguardare i livelli occupazionali: si parla quindi del destino di oltre 1500 lavoratori. L’accordo sindacale sul personale della Cdp deve essere trovato entro il 17 febbraio. Per addivenire alla aggiudicazione definitiva ed alla cessione dei complessi aziendali, si dovranno realizzare altre condizioni essenziali. Ci sentiamo di affermare che, comunque vada, questa è la vittoria dei lavoratori del Don Uva e delle loro famiglie, che vedranno finalmente la luce dopo un lungo periodo d’incertezze e difficoltà. In definitiva questa è una vittoria anche del sindacato Usppi che ha sempre sostenuto che l’obiettivo era salvaguardare 1500 lavoratori. Il Don Uva, deve diventare una struttura efficiente, efficace, ed economicamente sostenibile”.
Il clima di incertezza, tuttavia, starebbe complicando la procedura di salvataggio. Al punto da suscitare l’interesse diretto del governatore Michele Emiliano, il quale si dichiarò pronto ad intervenire in caso di rischio fallimento ma nel lontano 2015. Dopo la lunga attesa, i dipendenti della Cdp non riescono ancora a vedere uno spiraglio di luce certo, nonostante sul piatto ci sia un’offerta concreta di acquisto.