“Credevo fosse una semplice boutade, quella del sindaco di Bari Antonio Decaro, quando ho letto della sua proposta di un collegamento diretto ad alta velocità Bari-Roma senza alcuna fermata intermedia, lanciata ai vertici nazionali di Ferrovie dello Stato Italiane. Siccome invece il presidente nazionale dell’Anci (che rappresenta quindi tutti i Comuni italiani, non solo quello di Bari) – carica per la quale dovrebbe mostrare una sensibilità e un’attenzione ben diverse – non scherzava affatto, mi permetto allora di ricordargli che nelle ultime ore non è intervenuta alcuna riforma che ha abolito le regioni, intese come territori ed enti, e che la Puglia non è solo la sua amata Bari”. Ad accorgersi del tentativo di sgambetto (l’ennesimo) è stato il consigliere regionale Giannicola De Leonardis.
“La sua città usufruisce già di un’infrastrutturazione di eccellenza (stazione ferroviaria, porto, aeroporto) adeguatamente sostenuta negli ultimi decenni anche e soprattutto a scapito di altre realtà ritenute minori, nonostante l’orografia e la lunghezza particolare della regione. Per di più verrà ulteriormente potenziata nei prossimi anni, con una pioggia di risorse e investimenti che hanno assorbito gran parte delle progettualità inserite nella programmazione derivante da risorse nazionali e comunitarie. Ma tutto questo evidentemente all’ambizioso Decaro non basta. Non basta aver fatto sparire l’aeroporto Gino Lisa di Foggia da ogni radar, e così i turisti che intendono andare sul Gargano (che può contare il 70 per cento delle strutture ricettive pugliesi e su 4 milioni di presenze l’anno, anche più del Salento) atterrando a Bari debbano sobbarcarsi almeno altre tre ore di viaggio per raggiungere Peschici o Vieste. Non basta il progetto dell’Alta capacità e velocità che bypassa la stazione ferroviaria di Foggia, al centro della città, e costringerà il dirottamento nello scalo tra Incoronata e Borgo Cervaro degli utenti della provincia di Foggia e di quelle limitrofe (Molise, Campania, Basilicata). Non bastano orari dei treni verso la capitale e verso il nord perfettamente funzionali e strategici per chi parte da Bari e vi rientra in giornata. Non basta il non aver articolato e supportato la sua idea magari con una analoga, come per esempio un treno diretto da Foggia a Roma, seguendo la sua stessa – poco comprensibile, in questo caso – logica. Pochi minuti di sosta a Foggia, a Benevento, a Caserta, sono per lui un tempo insopportabile e ingiustificabile, che fa perdere di competitività la sua città. Il grande Totò risponderebbe ‘Ma mi faccia il piacere’: noi, più modestamente, chiediamo l’intervento delle altre autorità, istituzionali e non, che il sindaco di Bari intende bypassare a livello regionale e nazionale con la sua inaccettabile proposta, per richiamarlo al dovuto rispetto per città, persone e comunità”.
Ad intervenire sulla questione anche il circolo Che Guevara di Foggia. “Il sindaco di Bari, presidente della città metropolitana di Bari (alias ex provincia di Bari), presidente dell’ANCI rappresentante di tutti i sindaci d’Italia, ossia De Caro ‘uno e trino’, chiede che sia superato il ‘vecchio’ piano ferroviario, sottoscritto in era Vendola – Bassolino, tra Regione Puglia, Regione Campania e ferrovie dello Stato ossia una linea veloce che colleghi direttamente e senza fermate intermedie, la città di Bari con Roma. E’ stucchevole la richiesta di un collegamento veloce in attesa del completamento della line per l”Alta Capacità’. Stucchevole perché la richiesta è palesemente fatta in una logica Bari-centrica che non riesce a vedere altre i confini del capoluogo di regione, perché ignora volutamente che tra bari e Roma ci sia una Puglia che lavora, produce e si sposta autonomamente senza dover necessariamente transitare da Bari. E’ la Puglia fisicamente più vicina a Roma, Napoli e Milano perciò se ne faccia una ragione De Caro ma Bari è più distante da Roma di Foggia e Barletta a meno che non voglia mettere mano anche alla geografia ridisegnandola a piacer suo.
E’ paradossale la motivazione ‘tecnica’ su cui si basa la richiesta – continuano – il collegamento diretto è possibile anche grazie ai lavori ultimati tra la stazione di Incoronata e quella di Cervaro’ perché mette a nudo l’essenza di questi lavori, ossia tagliar fuori la nostra città per recuperare pochi minuti e rendere più veloce il collegamento Bari- Roma. C’è bisogno – concludono – di una mobilitazione unitaria di tutta la provincia di Foggia per affrontare insieme il tema dei trasporti che deve basarsi sulla fruibilità di trasporti ferroviari e aerei che colleghino la Capitanata con il resto d’Italia e del mondo”.