Il Sindaco, come tutti sappiamo, è l’organo responsabile dell’amministrazione comunale; egli, pertanto, ha il potere di adottare, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 50 D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, provvedimenti urgenti per far fronte a situazioni impellenti e non prevedibili nelle ipotesi di emergenza a carattere locale. L’articolo 50, comma 5°, D.Lgs. 267/2000 in combinato con l’articolo 54, 2° comma, del D.Lgs. 267/2000 dispone che il Sindaco, nella sua qualità di ufficiale del Governo, può adottare provvedimenti contingibili ed urgenti, ovvero misure “extra ordinem” non previste dalla legge e quindi a contenuto non predeterminato, con lo scopo e la finalità di reprimere e prevenire pericoli, che minacciano la pubblica incolumità.
Sostengono i giudici amministrativi che è ammissibile che il sindaco possa emettere un’ordinanza di tal fatta con la finalità di prevenire ed eliminare i gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini. È ovvio che, quando vengono adottati provvedimenti contingibili ed urgenti non esiste, astrattamente, un parametro di valutazione fisso da seguire. Quindi, la soluzione deve essere ricercata caso per caso, valutando accuratamente la natura dei rischi e dei pericoli che devono essere affrontati. Anche questo deve fare un sindaco!
In Puglia, e nello specifico nel Gargano la situazione maltempo era già prevista dal lunedì 9 gennaio, cioè alla riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie. Si prevedeva un allerta meteo che non sarebbe migliorata a causa di una retrogressione di aria fredda. Si sono create situazioni di cui non siamo abituati, strade bloccate, zone completamente isolate. Quindi si prevedeva, come di fatto è successo un clima gelido con abbondanti nevicate per lunedì 9 gennaio è martedì 10, ma probabilmente anche successive. Tanto è vero che a tal proposito è intervenuto anche il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, che ha rivolto per iscritto un invito ai prefetti e sindaci, di massima prudenza, scrivendo:
“Tale perturbazione […] si protrarrà ancora per qualche giorno con prevedibili disagi per la popolazione”. Emiliano ha poi parlato delle difficoltà nei trasporti: “L’autostrada A14 presenta alcuni tratti in codice rosso per il per il rischio neve e ghiaccio, molte strade statali, provinciali e comunali sono impercorribili e chiuse dai gestori. Tratte ferroviarie inagibili non consentono i collegamenti tra i comuni. Molti centri abitati risultano isolati”. il Presidente ha concluso così: “occorre pertanto che da parte delle SS. LL. Siano valutati i provvedimenti contingenti adeguati da adottare per la salvaguardia della vita umana, non esclusi la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici fino alla giornata di martedì 10 gennaio”.
L’allerta meteo dovrebbe essere un pensiero costante e fondamentale per un Sindaco verso i suoi concittadini. Mai sottovalutarne i rischi e le conseguenze che ne potrebbero derivare. L’avviso di allerta, quando viene emesso, viene dato per tutte le attività della vita quotidiana. A parte che ? allerta o non allerta ? la prudenza e l’attenzione non dovrebbero mai mancare, mi sembra evidente che in questi casi sia doveroso averne ancora di più.
Dobbiamo ricordarci che nelle scuole di Vieste, lavorano tantissimi pendolari. Tant’è che si sono create grosse difficoltà per l’assenza di una parte del personale scolastico. In particolare nell’istituto polivalente “ Fazzini” il Dirigente ha consentito l’uscita anticipata di tutti gli alunni alle ore 11.00 del giorno 9 e 10 Gennaio. Inoltre nel caso dell’istituto alberghiero “ Mattei”, ci sono oltre 200 ragazzi che alloggiano nel convitto. Molti di questi, al rientro delle vacanze, hanno comunque raggiunto tra mille difficoltà la sede del convitto, in quanto la scuola era aperta. Purtroppo anche tra il personale addetto ai servizi relativi al convitto ( cuochi, pulizie, istitutori, ecc), alcuni non hanno potuto effettuare la loro abituale prestazione lavorativa per l’impossibilità di raggiungere la sede di lavoro. Intanto i ragazzi convittori non potevano rientrare nella loro casa di residenza per gli stessi motivi elencati sopra, e allora che si fa?
Certo la situazione non è facile. I ragazzi, comunque minorenni e non solo, hanno bisogno di assistenza, di usufruire dei pasti e di tutto ciò che è loro dovuto. Se si fermano le lezioni è certamente un disagio, ma se manca tutto il resto comincia a diventare un problema molto serio. Non si può e non si dovrebbe assolutamente creare un disagio ad una comunità scolastica e al personale docente ed ATA , che per recarsi al lavoro mette a serio rischio la propria vita e quella degli altri.
Una dimostrazione di grande impegno è di equilibrio ci è invece stata data dal Dirigente scolastico dell’ istituto alberghiero e dei suo collaboratori, che in prima persona sono scesi in campo per cercare di far funzionare i servizi primari del convitto. Insomma un Dirigente che aiuta in cucina e proprio un bell’esempio per un intera comunità.
Il dirigente sindacale Anief
Oscar Carrara