“I due pesi e le due misure delle pubbliche amministrazioni sono davvero sconcertanti, consequenziali quando si tratta di recuperare 1 euro da incolpevoli cittadini (in questo caso sono io) e dormienti quando devono farsi restituire 18 milioni di euro da una società che ha percepito indebitamente soldi ed è stata condannata a risarcire la Asl di Foggia. E così succede che l’euro, magicamente, lievita a 7,06 euro con un aumento del 700% e i 18 milioni, temporeggiando colpevolmente e oltremodo dal 2010, rischiano di prescriversi azzerando il maltolto…poi mi dicono di non chiamarli delinquenti!”. Con una denuncia sui social, il consigliere regionale Mario Conca (M5S) sollecita un intervento sulla clinica privata San Michele di Manfredonia. Qualche giorno fa è stata depositata una interrogazione urgente, sottoscritto dal già citato Conca, da Marco Galante e Rosa Barone. Ecco il testo integrale:
Premesso che:
La Regione Puglia con D.G.R. n. 1415 del 14/06/2010, trattandosi di “ atto dovuto e vincolato nonché ineludibile ed improrogabile, stante l’urgenza di tutelare nelle forme più assolute il diritto alla salute dei pazienti e degli operatori della casa di cura”, ha disposto ai sensi dell’art. 15 comma 2 della l.r. n.8/04, la chiusura immediata, con incarico al trasferimento dei pazienti, della Casa di Cura “San Michele” con sede corrente in Manfredonia (FG)- gestione Daunia Medica S.r.l. conferendo mandato al Dirigente del Servizio P.G.S. di procedere agli adempimenti consequenziali;
con D.D. n.302 del 04 agosto 2010 il Dirigente del Servizio P.G.S. ha disposto la revoca dell’accreditamento provvisorio ex art.27 della l.r. n.8/04 e s.m.i alla Casa di Cura San Michele.
I predetti provvedimenti sono stati impugnati dalla Daunia Medica s.r.l. innanzi al TAR Bari-Sez III, che con sentenza n. 270/14 ha confermato la legittimità dei provvedimenti regionali sul presupposto che […]… nella casa di cura gestita dalla società ricorrente, sussistono serissimi deficit sia nel campo organizzativo che in quello strutturale: si spazia dalla mancanza di adeguato personale medico nelle specialità per cui la struttura è autorizzata, al difetto di agibilità per i locali adibiti a sale diagnostiche, alla mancanza di reparti suddivisi per specialità, risultando i pazienti distinti solo per sesso e per il resto assistiti in regime di assoluta promiscuità patologica, per concludere con la pubblicità ingannevole, perché vengono proposte al pubblico prestazioni diagnostiche o terapeutiche che la struttura in realtà non esegue … a fronte delle lacune riscontrate, risulta estremamente arduo sostenere che non sussista il ritenuto pericolo per la salute pubblica … si pensi, infatti, alla rilevata mancanza di personale medico specializzato: la circostanza è giustificabile con il progressivo ridimensionamento delle assunzioni ed il progressivo licenziamento dei medici assunti con adeguato contratto … basta, tuttavia, ricordare che dall’esame dei turni di servizio (cioè della stessa documentazione in possesso della struttura) la dotazione di personale medico non garantisce la continuità assistenziale dei pazienti […].
Nelle more della decisione del predetto ricorso, e comunque a valle dell’emanazione da parte del TAR Bari dell’ordinanza cautelare di rigetto, il dott. Giovanni Ciliberti, Legale Rappresentante della Società Daunia Medica s.r.l. gestore della Casa di Cura “San Michele”, con nota 09 settembre 2010 ha chiesto il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio di n. 20 P.L. di geriatria e n. 15 P.L. di Lungodegenza;
con DD n. 38 del 15 febbraio 2011 del Servizio APS, valutava favorevolmente la proposta di riconversione nosologica, è stata rilasciata autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria a ciclo continuativo per n. 20 posti letto di Geriatria e n. 15 posati letto di Lungodegenza e con successiva DD n. 158 del 7 giugno 2011 è stato rilasciato l’accreditamento Istituzionale.
l’Asl Foggia, notiziata delle indagini di P.G. del Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia con riferimento alle gravi irregolarità nella gestione dei ricoveri effettuati dalla Casa di Cura”, con Deliberazione del Direttore Generale n. 2027 del 14 dicembre 2011 avente ad oggetto: ” Nomina di dirigenti medici per verifica tecnico-sanitaria straordinaria presso Struttura Privata”, ha deliberato “di affidare alla Struttura UVAR dell’ASL di Bari la verifica tecnico-sanitaria straordinaria sui ricoveri erogati dalla Casa di Cura “San Michele negli anni 2008,2009 e fino alla data della definitiva cessazione dell’attività, al fine di accertare se le somme corrisposte dall’ASL di Foggia in favore di detta Casa di Cura siano dovute e in quale misura”.
avendo la Procura regionale della Corte dei Conti -Puglia con nota 21 maggio 2015 sollecitato la Regione Puglia alla costituzione civile nel processo penale avviato nei confronti dei signori Giovanni Ciliberti e Domenico Ciliberti, con delib. G.R. n. 1440 del 18/06/2015 è stata autorizzata la predetta costituzione di parte civile sul presupposto che “… Dai Capi d’imputazione. risultava che gli imputati sono chiamati a rispondere di condotte criminose che riguardano le ipotesi di reato della frode nelle pubbliche forniture e falsità ideologiche commessa dal privato in atto pubblico, reati questi perpetrati ai danni dell’Ente Regione e causativi di pregiudizio economico e morale” (valore della controversia pari a Euro 18.694.149,63).
anche l’ASL Foggia è stata sollecitata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti sez. giurisdizionale per la Puglia in tal senso, sì che il Direttore Generale dott. Vito Piazzola, con atto recante a oggetto: “Messa in mora ai sensi e per gli effetti dell’art.1219 ess. Cod. Civ., Casa di Cura San Michele di Manfredonia gestione Daunia Medica s.r.l.”, ha provveduto alla messa in mora della Società Daunia Medica s.p.a. (già Daunia Medica s.r.l.) quale amministratrice della Casa di Cura San Michele in persona del Legale Rappresentante P.T., del sig. Giovanni Ciliberti, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione e Legale Rappresentante della Daunia Medica s.p.a. nel periodo dal 2004 al 2009, del signor Domenico Ciliberti in qualità di Vice presidente de Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato della Daunia Medica s.p.a. e Direttore Amministrativo della Casa di Cura San Michele dall’ottobre 2009, del Sig. Domenico Prencipe, in qualità Direttore Sanitario dal 2004 sino al 31/8/2009, del Sig. Damiano Capurso, in qualità Direttore Sanitario dal 01/09/2009, con formale richiesta di restituzione della somma cui gli stessi sono tenuti in solido ammontante a Euro 18.694.149.63 oltre interessi e rivalutazione monetaria.
il processo a carico del dott. Giovanni Ciliberti e dott. Domenico Ciliberti incardinato dinanzi al tribunale Ordinario di Foggia si è concluso con l’accertamento della responsabilità penale del dott. Giovanni Ciliberrti e del dott. Domenico Ciliberti e condanna al risarcimento dei danni a favore delle parti civili costituite da liquidarsi nella competente sede civile ( sentenza n.2855 depositata in data 15 settembre 2016).
Considerato che
Il provvedimento di chiusura fa venir meno la fiducia istituzionale;
l’art. 3 (Sanzioni) L.R. 30 maggio 1985 n. 58” contenente la “Disciplina concernente le case di cura private”, tuttora vigente, preclude nei confronti di chi si è reso responsabile di reiterate illegalità il rilascio di nuove autorizzazioni per almeno un biennio;
anche a voler ritenere inapplicabile la predetta norma al caso di specie, è evidente che, per l’importanza degli interessi pubblici coinvolti radicati nell’art. 32 Cost., le autorizzazioni sanitarie sono necessariamente rilasciate subordinatamente alla presenza di requisiti soggettivi (titolarità e moralità del titolare) oltre che oggettivi (idoneità della struttura); di ciò vi è conferma nella circostanza per cui la stessa autorizzazione non è trasmissibile, dovendosi poter accertare i profili personali e strutturali richiesti dalla normativa vigente;
dalle motivazioni della Sentenza penale emerge la gravità delle infrazioni commesse con riferimento alle prestazioni oncologiche, anche con somministrazione di farmaci antiblastici in assenza del rispetto delle norme poste a tutela dei pazienti e delle dovute risorse umane e tecnologiche, il tutto peraltro senza avere la possibilità della verifica della risposta del tumore al trattamento chemioterapico;
la vicenda che ha interessato la Daunia Medica ha avuto risonanza sulla stampa nazionale, con conseguente danno all’immagine della Regione Puglia;
dalle schede di dimissioni ospedaliere pubblicate sul sito web “Fondazione Umberto Veronesi .Corriere della Sera” emerge che la casa di Cura San Michele effettua significative diagnosi e cure oncologiche per lo più di natura maligna, accertamenti incompatibili con le gravissime mancanze accertate nei confronti della Casa di Cura San Michele.
Tutto ciò premesso e considerato
interrogano
l’Assessore alla Sanità della Regione Puglia per conoscere:
– quali provvedimenti sono stati adottati o s’intendono adottare per il recupero del danno all’erario, stimato in oltre 18 milioni di euro;
– quali motivazioni hanno ripristinato la Fiducia Istituzionale nella Società Daunia Medica s.r.l.;
– se, alla luce della trasmissione delle schede S.D.O. al “Corriere della Sera-Sportello Cancro” per il controllo periodico dell’appropriatezza dei ricoveri da parte dell’ASL Foggia, si ha diretta conoscenza dell’attività svolta dalla Casa di Cura nella specialistica di Oncologia e quindi se alla luce delle gravissime illegalità accertate è stata avviata un’indagine interna;
– se la Casa di Cura “San Michele”, antecedentemente al provvedimento di chiusura, sia stata oggetto d’ispezione da parte del Dipartimento di Prevenzione per la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (SPESAL) dell’ASL Foggia.
– se si è inteso accertare lo stato di salute dei pazienti sottoposti al trattamento chemioterapico.