Profanata e rubata la bara contenente le spoglie del maestro Antonio Piccininno, scomparso il 9 dicembre scorso all’età di 100 anni, ultimo patriarca della musica popolare garganica. Durante la notte, persone non ancora identificate hanno scardinato la porta d’ingresso della tomba di famiglia dei Piccininno, divelto la lapide e portato via il sarcofago dell’artista. Sul caso indagano i carabinieri della locale stazione e della tenenza di Vico del Gargano, oltre ai reparti scientifici dell’Arma. I ladri-profanatori non hanno avuto difficoltà nel compiere il loro abominevole gesto: il camposanto è distante dal paese e il silenzio ha favorito il loro agire. Inutile ogni tentativo di recuperare la bara e la salma: tutti i controlli esperiti nell’area cimiteriale e nelle zone circostanti hanno dato esito negativo.
L’esecrabile gesto viene condannato dalla famiglia Piccininno e dall’Associazione “Cantori di Carpino”che si affidano alle forze dell’ordine per la soluzione del caso.
Lo sconcerto dal Parco del Gargano
“Siamo di fronte a gente malata che non ha rispetto né dei morti, né dei vivi. Non ci sono parole per definire un gesto assurdo i cui autori spero siano assicurati alla giustizia in tempi rapidi. Sono vicino alla famiglia di zì Antonio, umiliata e ferita così come l’intera comunità garganica che in Antonio Piccininno ha sempre visto un esempio di umiltà e generosità. Ci affidiamo tutti alle forze dell’ordine affinché risolvano questo caso che sa dell’incredibile”. Così il Presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella commenta il furto della bara con all’interno il corpo di Antonio Piccininno, avvenuto questa notte a Carpino quando ignoti hanno scardinato la porta d’ingresso della tomba di famiglia, divelto la lapide e portato via il sarcofago dell’artista. Sul caso indagano i carabinieri di Vico del Gargano, oltre ai reparti scientifici dell’Arma”.