
La sanità foggiana si prende la leadership del settore nel Mezzogiorno grazie all’operazione di acquisto del Don Uva. Con il fatturato dell’ente presente a Bisceglie, Foggia e Potenza (circa 80 milioni di euro), gli imprenditori Paolo Telesforo e Michele D’Alba segnano un salto di qualità importante per la Capitanata. I due gruppi, già solidi, hanno siglato due anni e mezzo fa un sodalizio economico sfociato nella costituzione della “Universo Salute srl”. Per l’acquisto della Divina Provvidenza, però, mancano ancora alcuni passaggi burocratici (presentazione delle fidejussioni bancarie e incontri sindacali). Se tutto andrà bene, infatti, la piena operatività dei nuovi proprietari non potrà esserci prima di aprile 2017.
Il progetto di rilancio
“L’obiettivo principale è l’aumento dei ricavi e l’ottimizzazione dei costi, tutelando la qualità del lavoro”. Il vincolo di segretezza ancora imposto dalle procedure, non ha permesso che si diffondessero dati sull’offerta, anche perché bisognerà aspettare la decisione della Casa della Provvidenza lucana, cooperativa di lavoratori creditori dell’ente, che vanta un diritto di prelazione (anche se appare improbabile un’offerta qualificata di questi ultimi per le tre strutture). L’unica certezza, al momento, è che la Universo Salute – società con un capitale di 400mila euro partecipata da Case di Cura Riunite, Sanità Più, Centro di ricerche cliniche ed ormonali, Lavit, Tre Fiammelle e San Giovanni di Dio – ha presentato l’offerta migliore.
“Sono molto emozionato per la bella notizia che, sinceramente, non ci aspettavamo prima di Natale – ha commentato Michele D’Alba -. Cercheremo di mantenere gli impegni con tutti i dipendenti, come formulato nell’offerta”. Paolo Telesforo si è soffermato sulla scansione degli step successivi alla comunicazione del Ministero, arrivata ieri via pec: “Non siamo ancora all’arrivo – ha chiosato dinanzi ai giornalisti -, ci sono delle fasi intermedie che ci auguriamo possano concludersi a breve, con la firma del rogito notarile. Al momento, non abbiamo vinto proprio niente, abbiamo solo avuto l’aggiudicazione. Ciò che è importante precisare in questo momento, è la nostra ferma volontà di mantenere gli impegni su tutte le unità lavorative impegnate nella Casa Divina Provvidenza. Questo verrà ulteriormente ribadito durante la consultazione sindacale, dove presenteremo in dettaglio il nostro piano”. L’amministratore delle cliniche Villa Serena e Nuova San Francesco elogia “il lavoro eccellente svolto sin qui dal commissario” e rimarca l’impegno a “seguire la scia del fondatore, Pasquale Uva”.
Al momento, non è chiaro tuttavia se il nome attuale dell’ente verrà conservato integralmente o verrà modificato. Tra le sfide più importanti da vincere, c’è senza dubbio quella di “intercettare parte delle risorse regionali – circa 280 milioni di euro – disperse con la mobilità passiva”. A prendere le decisioni “più importanti e a volte dure”, sarà il consiglio di amministrazione composto da Paolo e Fabrizia Telesforo, Luca Vigilante, Michele e Lorenzo D’Alba e Raffaele De Nittis. “La componente familiare e territoriale è un elemento importante per la nostra compagine – spiega Luca Vigilante -, anche grazie a questo siamo riusciti a tenere una linea strategica comune dall’inizio”. Un cerchio ideale si chiude tra due famiglie che hanno contrassegnato la storia pluridecennale del settore: “Il papà di Michele D’Alba mi ha aiutato nella fase iniziale della mia carriera – ha ricordato Telesforo -, per questo sono molto legato a questa famiglia”. “Abbiamo lavorato e ci siamo impegnati molto – ha concluso Lorenzo D’Alba -, adesso però serve l’aiuto dei lavoratori, anche loro dovranno sacrificarsi come noi. C’è molto da riqualificare all’interno dell’ente, a cominciare dall’organizzazione e dall’immagine del Don Uva”.
Il commissario: “Bene ottimismo, ma attendere procedure”
In mattinata, proprio in concomitanza con la conferenza stampa organizzata nella clinica San Francesco, è arrivata la nota del commissario straordinario, Bartolomeo Cozzoli: “Il diffondersi frettoloso di comunicati stampa mi spinge, mio malgrado, onde evitare spiacevoli confusioni, ad intervenire per restituire il giusto ordine alle informazioni sullo stato della procedura di amministrazione straordinaria della Casa Divina Provvidenza. Con provvedimento del 6 dicembre 2016 – spiega – il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato il Commissario Straordinario, a conclusione del procedimento svolto, ad accettare l’offerta presentata dalla Universo Salute srl per l’acquisto di tutti i complessi aziendali della Casa Divina Provvidenza. Col predetto provvedimento – che, peraltro, si fonda sulla valutazione delle offerte effettuata dal commissario straordinario e sul parere favorevole del comitato di sorveglianza della procedura – il MISE ha ritenuto che l’offerta presentata dalla Universo Salute può essere positivamente valutata, in quanto, oltre ad essere in linea con le valutazioni peritali, appare idonea a garantire il perseguimento delle finalità di continuità aziendale proprie della procedura di amministrazione straordinaria, garantendo, altresì, il mantenimento dei livelli occupazionali attualmente in forza presso la Congregazione. Si tratta di un importantissimo passo in avanti della procedura, ma non è corretta l’affermazione di taluni secondo cui la cessione si è così perfezionata”.
“Il percorso è infatti ancora impegnativo – prosegue Cozzoli – ed i tempi sono scanditi dalla normativa vigente in materia e dal disciplinare di gara. Per addivenire alla aggiudicazione definitiva ed alla cessione dei complessi aziendali occorrerà tuttavia che si realizzino altre condizioni essenziali. In particolare, nei prossimi giorni occorrerà: consentire ad eventuali aventi diritto ai sensi dell’articolo 11, comma 2, del DL 9/2014 l’esercizio del diritto di prelazione all’acquisto, rispetto all’offerta individuata; esperire la procedura di consultazione sindacale prevista dall’art.47 della L.428/1990 e dall’art.42 del D.Lgs.270/1999; acquisire dall’aggiudicatario le fidejussioni a garanzia degli impegni assunti nell’offerta; addivenire alla sottoscrizione del contratto di cessione. Non senza dimenticare che, ai sensi dell’art.9 del disciplinare di gara, sino al momento della vendita, il commissario straordinario può recedere in qualunque momento dalle trattative di vendita, qualunque sia il loro stato e grado di avanzamento, nonché di sospendere, interrompere o modificare i termini e le condizioni della procedura di vendita, ovvero di assumere impegni vincolanti nei confronti di altri soggetti terzi. Ogni attività relativa all’esecuzione del programma di cessione – conclude – si concluderà comunque entro il 13 febbraio 2017″.