“La cura del verde potrebbe costare ai cittadini di Foggia un aumento della spesa di 250.000 euro ed il posto di lavoro a decine di addetti oggi impiegati in questo servizio. Tutto questo anche perchè il Consiglio comunale non ha potuto discutere gli effetti dell’esternalizzazione ed offrire il proprio indirizzo sulla programmazione per il futuro”. Lo afferma il capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio comunale di Foggia Alfonso De Pellegrino che ha presentato un’interpellanza urgente sul Bando di gara per l’affidamento del servizio manutentivo del verde pubblico orizzontale e verticalecon cui chiede “la revoca in autotutela di tutti gli atti amministrativi prodotti”.
“L’amministrazione Landella ha giustamente banditola gara d’appalto per l’assegnazione di questo servizio, com’era necessario fare a seguito della scadenza del contratto sottoscritto nel 2013 – continua De Pellegrino – ma ci sono alcuni elementi quanto meno discutibili della procedura seguita e dei contenuti del bando.
A partire daicosti della manutenzione, superiori al passato di oltre 50.000 euro l’anno e più che probabilmente non adeguati alla durata quinquennale dell’appalto. Tanto da paventare il rischio di un danno erariale.
Oppure i conti saranno fatti quadrare con il licenziamento degli addetti. Il disciplinare di gara prevede che le società partecipanti devono possedere come requisito la media di 30 unità lavorative negli ultimi 3 anni:un numero pari a meno della metà delle risorse attualmente impegnate nel servizio.
Ad avvalorare il timore di licenziamenti c’è la mancata indicazione nel bando di gara della tutela deilivelli occupazionali, principio affermato nella delibera di Giuntache ha attivato la procedura.
La stessa giunta ha deciso di assegnare questo servizio per i prossimi 5 anni, andando ben oltre la scadenza del mandato amministrativo e vincolando gli amministratori che saranno eletti nel 2019. È la prima volta che ciò accade. La prassi consolidata dell’Amministrazione Landella è stata bandire gare annuali e sono curioso di capire quale sia la ragione di questa assegnazione pluriennale.
Anche di questo avrebbe potuto e dovuto discutere il Consiglio comunale che, invece, è stato privato della possibilità di esprimersi sugli indirizzi operativi del servizio e sui risultati ottenuti con l’esternalizzazione deliberata 3 anni fa.
Ce n’è d’avanzo – conclude Alfonso De Pellegrino – per motivare la sospensione delle procedure di assegnazione del servizio e consentire al Consiglio comunale di confrontarsi sul merito della questione, evitando soluzioni pasticciate che rischiano di provocare licenziamenti e danni economici”.