Mancato rinnovo del contratto e privatizzazione della sanità. Sono questi i punti discussi durante l’ultima riunione intersindacale alla quale hanno partecipato i segretari aziendali (Massimo Correra e Vincenzo Nirchio), e gli iscritti dell’Anaao-Assomed degli OO.RR. e della ASL di Foggia, il rappresentante della Cgil territoriale, Castelluccio, e il dottor D’Emilio (FVM).
All’ordine del giorno la vertenza sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di Lavoro e la situazione di cronico sotto finanziamento in cui versa il Sistema Sanitario Nazionale. “Se il maxi-emendamento del Governo alla manovra economica in discussione presso le competenti commissioni parlamentari non conterrà risorse certe per finanziare i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza – spiegano -, la dispensazione dei farmaci innovativi, le assunzioni da tanto tempo annunciate dei precari ed appunto le risorse per il rinnovo di contratti e convenzioni, saranno confermate le iniziative di protesta già in calendario. Lo sciopero programmato per il prossimo 28 novembre vuole richiamare l’attenzione dei politici locali e nazionali, nonché illustrare a tutti i cittadini-utenti il tentativo malcelato di privatizzare la sanità”.
“Gli operatori della sanità pubblica italiana – continuano – hanno già dato tanto in termini di rinunce ad aumenti contrattuali dovuti, depauperamento delle risorse economico destinate alla contrattazione decentrata (circa 600 milioni di euro dal 2011 al 2014), e mancata sostituzione del personale andato in quiescienza, costringendo il personale alla reiterata violazione delle normativa europea sull’orario di lavoro con tutti i rischi che ne derivano sulla sicurezza delle cure”.
Inoltre, le organizzazioni sindacali si sono confrontate sull’organizzazione interna delle rispettive aziende, constatando “quanta incertezza ci sia nella programmazione sanitaria territoriale e sulla sfida persa, per responsabilità ben individuabili, nell’integrazione delle cure tra ospedale e territorio”.