Si infittisce la tela della solidarietà a Cerignola. La Caritas diocesana ha inugurato nella giornata di ieri un nuovo centro di ascolto a presidio di una delle periferie più bisognose di segnali della presenza delle istituzioni nel territorio. Al primo piano del prezioso centro sociale “Don Antonio Palladino”, che da anni opera nel rione San Samuele, si è insediato il “Centro di Ascolto e Osservatorio delle Povertà San Martino”.
Significativo il giorno di San Martino per dare inizio al progetto voluto dal vescovo Luigi Renna, come il presule ha sottolineato nel suo intervento. “Era un soldato e prima di diventare vescovo divise il mantello con un povero in un giorno uggioso di novembre. E il Signore gli regalò una giornata di sole. Dietro questa pia leggenda si nasconde la storia di carità della chiesa”.
É un caso che l’atto di carità della chiesa diocesana avvenga a pochi giorni dal maxi blitz dei Carabinieri proprio nel quartier generale dei gruppi armati che hanno messo a ferro e fuoco la città. Tra assalti a tir e pullman, sequestri di imprenditori e rapine. All’indomani dei ripetuti atti criminosi in stile film western il vescovo Renna esprimeva rammarico e preoccpuazione per le condizioni di precaria sicurezza, che hanno suscitato l’interesse della stampa nazionale. Decine di pregiudicati nascondevano il proprio arsenale proprio tra gli edifici di quel quartiere, nella zona Gran Sasso che negli anni è stata ribattezzata Fort Apache. Un’infamante etichetta che il rione a cui l’infaticabile attività del centro sociale ha dato un volto umano non merita, per monsignor Renna che li ha voluto il nuovo centro di ascolto, rinnovando la convenzione col Comune. Rappresenterà anche un punto di osservazione privilegiato per la conoscenza delle situazioni di emarginazione presenti sul territorio, operando in sinergia con le parrocchie. Lo ha chiarito il diacono Giovanni Laino, direttore della Caritas e responasabile della neonata struttura diocesana che gestirà in equipe con Giovanni Montingelli ed Emanuele Pepe.
“Non troverete qui scatole e pacchi –ha infine concluso il vescovo-. Attraverso questo centro ci poniamo all’ascolto, per offrire opportunità di inclusione, soluzioni, qualora possibile, e risposte più concrete dei pacchi che prima o poi finiscono. Solo chi si pone all’ascolto può parlare bene e tramutare le parole in azioni. Credo che la Chiesa di Cerignola possa parlare un po più con cognizione di causa, cosicchè l’ascolto diventi attivo”.
Un’operazione che la diocesi condivide in piena sintonia con l’amministrazione comunale, ha sottolineato il sindaco Franco Metta, che si prepara a inaugurare altri presidi di solidarietà e assistenza per le fasce più deboli. “Ci apprestiamo a consegnare alla città un nuovo Centro diurno, presso gli ex stalloni Pavoncelli. Con la collaborazione della curia, sarà il terzo centro sociale della città”, ha proseguito. “La rete della solidarietà la stiamo costruendo. Non vi apparirà immediatamente davanti agli occhi, perchè frutto di un lavoro nel tempo. Sarà nostra premura colorare di azzurro più angoli di città dedicati alla solidarietà per i meno fortunati”, ha infine aggiunto. Il riferimento è alle programmazioni future e in corso, come l’attuazione degli strumenti di sostegno alle famiglie in condizioni di povertà, quali il reddito di dignità, che pone Cerignola sesta in Puglia, o l’app “prima in Italia”, che consentirà di sanzionare all’istante gli abusi in fatto di parcheggi riservati agli invalidi.