Agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Cerignola, agli ordini del vicequestore aggiunto Loreta Colasuonno, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti del pluripregiudicato Pasquale Dinoia, classe 1967, responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti dell’anziana madre (92 anni). Nella scorsa primavera la donna, accompagnata da un altro figlio, ha raccontato di non riuscire più a sostenere la convivenza col pregiudicato. L’uomo, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno e nullafacente, apostrofava la madre con epiteti irripetibili e, soprattutto, quando era in preda all’alcool e alle sostanze stupefacenti che assumeva quotidianamente, non esitava a picchiarla violentemente. La donna ha anche presentato una serie di referti medici che attestavano quanto dichiarato.
Immediate le indagini e gli accertamenti da parte degli uomini del Commissariato che davano conferma a quanto dichiarato dall’anziana, la quale, per il bene del figlio, aveva deciso di restare a vivere con lui. Ma Dinoia, dopo un breve periodo di “buona condotta”, ha ricominciato con i suoi maltrattamenti tanto che, nello scorso mese di luglio, a seguito di segnalazione giunta ai carabinieri di Cerignola, per una lite in famiglia, era stato necessario l’intervento di una pattuglia che, al momento dell’intervento, aveva trovato l’uomo per strada, nonostante a quell’ora dovesse già essere rientrato in casa, in compagnia di altre persone, in palese stato di ubriachezza. La madre aveva raccontato agli uomini dell’Arma, di aver avuto un forte diverbio con il figlio, in quanto l’uomo pretendeva che la donna non mangiasse e che se proprio doveva consumare la cena doveva andare a consumarla nel bagno, luogo dove aveva buttato il cibo che la mamma aveva preparato, aggredendola anche fisicamente.
Fortunatamente la donna era riuscita ad allontanarsi e a raggiungere l’appartamento vicino, svenendo sull’uscio della porta. In quell’occasione i carabinieri avevano arrestato Dinoia per le inosservanze alla Sorveglianza speciale. Durante la permanenza in carcere, l’anziana madre ha approfittato della sua assenza per incontrare nuovamente i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola, ai quali ha spiegato che, in effetti, i maltrattamenti subiti non erano mai terminati e che non sopportava più questa situazione, aggiungendo che non voleva più che il figlio tornasse presso la sua abitazione e lo avrebbe aiutato solo nel momento in cui avesse deciso di farsi curare presso una comunità di recupero per tossicodipendenti e alcolizzati. Gli agenti del Commissariato di Cerignola hanno chiesto, pertanto, all’Autorità Giudiziaria competente, l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa lo scorso 7 settembre e prontamente eseguita dagli stessi uomini di polizia. Sperando che questo possa servire a dare un po’ di serenità all’anziana donna.