“Lascia sgomenti, senza parole, la decisione presa di prolungare il pagamento della “sosta tariffata” sino a mezzanotte su alcune aree di sosta del centro città perché “ci sono i posteggiatori abusivi” e, quindi, far pagare la sosta è un mezzo per combattere questo ‘fenomeno illegale'”. È quanto si legge in una nota firmata da Vincenzo Rizzi, Marcello Sciagura e Giorgio Cislaghi, i primi due consigliere comunali di Foggia, il terzo esponente di Alternativa Libera.
“Lascia sgomenti perché ci sono molte altre zone dove i posteggiatori abusivi agiscono indisturbati – affermano -: viale Europa all’incrocio con viale Ofanto; corso del Mezzogiorno vicino alla demolita entrata monumentale della Fiera; via Napoli in corrispondenza dell’entrata posteriore degli Ospedali Riuniti; viale Michelangelo all’incrocio con via d’Addedda; via Sprecacenere in corrispondenza dell’entrata posteriore del Cimitero; viale Fortore e via Guglielmi durante le giornate di apertura della Fiera. Uscendo dalla città ci sono poi i parcheggiatori che svolgono il loro servizio al Santuario dell’Incoronata dove neanche la Polizia Municipale a cavallo riesce a contenerli. Perché per queste aree non viene fatto nulla? C’è forse un abusivismo di Serie A e uno di Serie B che non merita di essere combattuto? In quali altre città si è introdotta la sosta tariffata, o se ne è ampliato l’orario, per combattere i posteggiatori abusivi?”
E ancora: “Molto probabilmente il contrasto all’illegalità dei posteggiatori abusivi è solo una scusa per far aumentare gli incassi della “sosta tariffata”, incassi che non sono ottimali perché manca un piano per la mobilità sostenibile che incentivi l’uso del mezzo pubblico come mancano gli interventi per reprimere il fenomeno della sosta in doppia fila che crea intralci alla circolazione. A riprova di questo basta ricordare le performance ottenute nel primo mese di applicazione della sosta tariffata: aumentarono le richieste di abbonamento al servizio ATF; diminuì drasticamente la sosta in doppia fila; oltre diecimila euro di incassi al giorno. Numeri che ora ci sogniamo. Che non tutto, anzi molto, non sia andato per il verso giusto è evidente e basta fare il confronto con Barletta dove, poco prima che a Foggia, furono installati 110 parcometri pagati molto meno che a Foggia e dotati della centrale di controllo che ancora oggi ci manca.
Eppure ci era stato assicurato che avevamo acquistato un “pacchetto tutto compreso” pronto a soddisfare le esigenze del futuro, almeno questo si capiva leggendo il bando per l’acquisto dei parcometri e l’allegato “capitolato speciale”.
Per chi ha poca memoria o si cimenta da pochi anni alla guida di ATAF, pensiamo sia utile ricordare quanto chiesto al fornitore come “caratteristiche tecniche minime” che dovevano soddisfare i parcometri. Ecco i punti più interessanti previsti nel capitolato speciale: c)lettore carte magnetiche bancomat e carte di credito; d)pagamento anche con tessera a scalare; e)software per controllo remoto in modalità GSM/GPRS, al fine di permettere la remotizzazione dei dati finanziari relativi ai prelievi, oltre che manutentivi; g)programmazione funzionale e tariffaria in modalità remota GSM/GPRS; o)lettore di carte di prossimità con standard di comunicazione ISO 14443 tipo A e B (nb. È lo standard dei lettori di carte contactless); p)lettore di tessere microchip standard ISO 7810 e ISO 7816 (nb. È lo standard del lettore di carte con microchip); t)dovrà essere compresa la fornitura e posa in opera della centrale di controllo remoto dei parcometri, dimensionata almeno su n. 150 parcometri, da installare presso la sede di ATAF ovvero in altro sito che sarà successivamente comunicato da ATAF.
Al Presidente di ATAF farebbe bene rileggere i documenti relativi all’acquisto dei parcometri per poter spiegare come mai quel che dovevamo avere ora dobbiamo ancora acquistare. Altri soldi da spendere, altri soldi da mettere in ATAF a carico della cittadinanza per adeguare i parcometri alle “nuove esigenze” si legga.
Oggi come ieri, in assoluta continuità nel chiedere trasparenza com’è in assoluta continuità la gestione di ATAF, continuiamo a chiedere che l’Amministrazione Comunale, azionista unico di ATAF, spieghi perché i parcometri non hanno i requisiti richiesti. Oggi come ieri – concludono Rizzi, Cislaghi e Sciagura – continuiamo a chiedere che sia attivato un ufficio per la regolarizzazione dell’insufficiente pagamento della sosta onde evitare inutili spese derivanti dal contenzioso che questo può generare e disagi al cittadino”.