Con la presente nota Enterra SpA, società attiva nel settore delle energie rinnovabili che ha realizzato e gestisce la centrale a biomasse vegetali di Foggia, intende fare chiarezza in merito alle uscite stampa dei giorni scorsi e, in particolare, vuole rassicurare sulla “anomala immissione di fumi” provenienti dall’impianto, che è stata oggetto di un esposto di Fare Ambiente.
La centrale è stata connessa alla rete elettrica il 14 luglio scorso, ma non è ancora funzionante a pieno regime. Attualmente è infatti sottoposta ai test di performance, tipici della fase di start up, che la società stima di concludere positivamente entro il periodo estivo.
Per realizzare l’impianto, Enterra ha utilizzato tecnologie collaudate e consolidate frutto della grande esperienza nel campo delle rinnovabili, e in particolare delle biomasse, delle più importanti aziende europee. L’intero ciclo produttivo è stato realizzato secondo i più elevati standard tecnologici e rispettando le norme ambientali. Per garantire ancora maggiore sicurezza e trasparenza rispetto alle attività, Enterra ha dotato l’impianto di un sistema di rilevazione dei fumi in tempo reale (SME) che permette l’archiviazione dei dati per le successive verifiche da parte di ARPA.
Relativamente ai fumi segnalati in questi giorni inoltre, la società intende precisare che questi non derivano dall’attività della centrale, ma sono da ricondurre unicamente alla macerazione e conseguente autocombustione di una parte marginale dello stock di biomassa vegetale, necessario nella fase di start up, rimasto lungamente esposto al sole a causa di ritardi accumulatisi durante la fase di connessione e dovuti a fattori esterni.
Una volta a regime, lavorando a ciclo continuo, infatti, non si porranno più i rischi di autocombustione dello stock di biomassa che ha portato alla creazione dei fumi, poiché i tempi di permanenza dello stesso su piazzale saranno molto brevi.
“Siamo intervenuti tempestivamente per sopprimere il fumo generatosi dall’autocombustione e stiamo collaborando attivamente con i Vigili del Fuoco e Arpa per spegnere le fiamme. Oggi il fumo è quasi del tutto soppresso”, dichiara Jacques Lévy, Amministratore Delegato di Enterra Spa. “Il nostro obiettivo principale è quello di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini che vivono in questo territorio. L’impianto di Foggia, infatti, contrariamente a quanto riportato da alcune testate, non rappresenta una fonte di contaminazione, ma una soluzione sostenibile e controllata per valorizzare quei sottoprodotti agricoli come vinaccia, sansa vergine e cippato, non destinati a consumo umano, spesso smaltiti in modo irregolare con grave danno per l’ambiente e per l’economia degli stessi operatori del settore. Una volta superati i test industriali e avviata ufficialmente la produzione, saremo lieti di organizzare visite guidate presso l’impianto”, conclude Lévy.
L’esposto di Fare Ambiente
In data 12 e 13 luglio 2016, nel Comune di Rignano Garganico (FG), si è assistito alla presenza di fumi che hanno cagionato incresciose problematiche ai cittadini del territorio in questione, riferendoci in tal caso soprattutto ai soggetti affetti da asma e malattie respiratorie.
Dopo qualche attenta osservazione in merito alla provenienza di tali fumi, siamo riusciti a capire che gli stessi provenivano dalla centrale a biomasse situata in agro del Comune di Foggia, in località Rignano Garganico Scalo (FG), con precisione area ex zuccherificio.
Ci siamo recati sul posto e, abbiamo notato la presenza di enormi fiamme all’interno dell’area destinata all’impianto con relativa immissione di notevoli quantitativi di fumi. Questo impressionante scenario, ha scaturito la nostra preoccupazione per la salute pubblica degli abitanti dei territori limitrofi. E’ stato doveroso da parte nostra, immortalare questo orribile e preoccupante scenario con delle foto che alla presente alleghiamo.
Premettiamo che, non siamo a conoscenza della perfetta regolarità tecnica e amministrativa dell’impianto in questione ma, considerato che in Italia si continuano ad autorizzare centrali a biogas e biomasse senza seguire i criteri minimi imposti dalle normative europee in tema di valutazione ambientale, siamo seriamente preoccupati per l’incolumità della nostra salute.
Non a caso, la nostra attenzione ricade sull’impianto ubicato a Borgo Eridania – Foggia, realizzato dalla società Enterra S.pA. con sede legale in Orio Al Serio (BG), ed ora pare ceduto ad altra società, che ha ottenuto l’Autorizzazione Unica sulla scorta di quanto previsto dal D.lgs 387/2003 il quale, nel caso di specie, non prevede l’assoggettabilità alla VIA (VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE) dell’impianto “de quo” in quanto è dotato di potenza termica inferiore a 50 MW .
Tuttavia, l’Unione Europea ritiene che un impianto insalubre non può limitarsi a questo unico limite della potenza termica per evitare una valutazione d’impatto ambientale approfondita sulle iterazioni nei confronti di tutte le matrici ambientali e sanitarie che andrebbero a prodursi, infatti la stessa, ha avviato due procedure di infrazione nei confronti dell’Italia in seguito alle quali, la legge italiana si è dovuta adeguare alla svelta (legge 116/2014 art. 15) per non incorrere in sanzioni europee.
Nel caso che ci occupa, l’impianto a biomasse ha una potenza termica pari a 13 MW per cui, oltre alle fonti di rango superiore, soggiace altresì alla disciplina di cui al Regolamento Regione Puglia N 12 del 2008 che, per quanto attiene al punto di emissione a servizio degli impianti di cui sopra con potenza termica nominale maggiore a 6 MW prevede che debbano essere rilevate in continuo le concentrazioni di polveri totali, NOX (come NO2), O2 libero, nonché la temperatura, l’umidità, il CO e la portata volumetrica degli effluenti gassosi.
Il posizionamento del punto di campionamento per il controllo in continuo delle emissioni, le procedure di taratura periodica degli apparecchi di misura, la trasmissione e la visualizzazione dei dati trasmessi devono essere concordati in sede istruttoria con A.R.P.A. Puglia.
In caso di modifica della trasmissione dati del sistema di rilevamento in continuo delle emissioni e di registrazione dei parametri di processo, l’Impresa deve presentare all’ARPA adeguata documentazione tecnica.
Per quanto attiene ai parametri ossidi di zolfo (espressi come SO2) e carbonio organico totale (C.O.T.) sarà previsto un monitoraggio periodico da valutare in sede autorizzativa. In aggiunta verrà richiesto uno screening qualitativo/quantitativo con cadenza periodica sempre da valutare in sede autorizzativa per determinare i seguenti inquinanti: IPA, metalli, composti inorganici del cloro espressi come acido cloridrico (HCl), composti inorganici del fluoro espressi come acido fluoridrico (HF), diossine e furani (PCDD + PCDF). Per tali inquinanti, IPA, metalli, composti inorganici del cloro espressi come acido cloridrico (HCl), composti inorganici del fluoro espressi come acido fluoridrico (HF), diossine e furani (PCDD + PCDF), verrà valutata la concentrazione misurata e a seguito di tali risultati, Provincia, Regione e A.R.P.A. potranno valutare la necessità di assegnare un limite massimo di emissione.
L’impresa deve, nella fase di avviamento dell’impianto, verificare l’intervallo di temperature di esercizio, riferite al tempo di permanenza degli effluenti, nel quale si ottiene il migliore equilibrio tra risparmio energetico e resa ottimale di abbattimento delle sostanze organiche presenti, senza la formazione di sostanze odorigene e senza incremento del livello di CO. Dovranno inoltre essere previsti campionamenti di parametri specifici individuati sulla base delle tecnologie e delle materie prime autorizzate anche a livello del sistema di abbattimento utilizzato.
Ora, noi ci chiediamo se questa procedura è stata regolarmente rispettata, se le Autorità competenti esercitano il loro potere di controllo su quest’attività e soprattutto chiediamo un nulla osta nel quale si attesti l’esclusione di qualsivoglia pericolo per la salute pubblica degli abitanti delle zone limitrofe.
Rignano Garganico, lì 17 luglio 2017.
Con l’adesione di FARE AMBIENTE PUGLIA regionale e provinciale.