Un vero e proprio assalto alla Piana di Calenella, nel cuore del Gargano, sul territorio di Vico e a due passi da Peschici, perpetrato da imprenditori senza scrupoli. I carabinieri della stazione locale e i colleghi del Noe di Bari hanno sequestrato alcuni manufatti prefabbricati e un terreno di proprietà della società “Agricola Calenella”, con sede legale a Peschici, per violazioni di norme ambientali e di edilizia. I militari hanno accertato che la società, guidata dall’imprenditore Ciro Pistillo (deferito assieme all’amministratrice del CdA), aveva installato 10 strutture prefabbricate, alcune delle quali allestite a servizi igienici ed altre a banchi da cucina (con tanto di celle frigorifere, cappe e banconi), su un’area sottoposta a vincoli paesaggistici, in assenza delle autorizzazioni richieste. “Opere edilizie messe in piedi senza titolo”, ha detto il maggiore del Noe, Angelo Colacicco.
Nel corso del controllo è stato accertato che erano state realizzate delle massicciate stradali con materiale da scavo “non caratterizzato”, considerato rifiuto speciale. Ad attività conclusa, sono stati sottoposti a sequestro preventivo il terreno delle dimensioni di circa 6mila metri quadri (comprendente anche il lido Calè) e le strutture del valore complessivo di ben 2 milioni di euro.
La denuncia del WWF
Nel settembre 2015, sull’assalto a Piana di Calenella, era intervenuto il WWF. Ecco cosa scrivevano dall’associazione ambientalista: “Piana di Calenella è l’ultima grande pianura sulla costa del Gargano che era rimasta sostanzialmente integra dal punto di vista naturale. Dopo la strisciante realizzazione negli anni scorsi di un’area di sosta camper e di un parcheggio a ridosso della spiaggia, a quanto pare privi di autorizzazioni, un’altra opera si appresta a fare la luce nella splendida baia. Un imprenditore, Ciro Pistillo, avrebbe acquistato una grossa fetta di piana e realizzato un percorso naturalistico-turistico, un’area per la sosta dei camper, tubature e bocchettoni per idranti ogni trenta metri, una strada nel mezzo dell’area di proprietà e, per ultimo, un lido, denominato Calè”.
E ancora: “Tutto questo è stato realizzato nonostante la Piana di Calenella, oltre a far parte del Parco Nazionale del Gargano, sia caratterizzata da numerosi vincoli quali Rete Natura 2000, Paesaggistico, Piano Tutela delle Acque, Piano Assetto Idrogeologico (PAI), Vincolo idrogeologico. La Piana di Calenella rappresenta inoltre una connessione naturale tra due promontori (la pineta Marzini a ovest e Monte Pucci a est) e tra l’entroterra e il mare. Va anche considerato che l’area interessata alle realizzazioni, come il parcheggio dei camper, è localizzata in prossimità di una piana alluvionale ad alta pericolosità idraulica. Per l’assalto alla Baia di Calenella chiediamo di adempiere pienamente agli scopi istituzionali, assumendo un ruolo più rispondente alle aspettative di un territorio troppo esposto agli appetiti degli imprenditori più spregiudicati. Una situazione da cui il Parco non può tirarsi fuori considerato, ad esempio, che la Legge quadro 394/91 sulle aree protette all’articolo 29 stabilisce che il legale rappresentante dell’area protetta in caso di attività non autorizzate dispone l’immediata sospensione dell’attività ed ordina la riduzione in pristino a spese del trasgressore e in caso di inottemperanza provvede all’esecuzione in danno degli obbligati e, qualora risultino impercorribili altre procedure, in base all’articolo 41 del D.P.R. 380/ 2001, può avvalersi per la demolizione delle strutture tecnico-operative del Ministero della Difesa”.