A Foggia, la Giunta comunale, su proposta dell’assessore con delega alle Attività Economiche, Claudio Amorese, ha adottato il Documento Strategico del Commercio ed il Documento Strategico del Commercio su aree pubbliche, strumenti fondamentale per disciplinare il comparto, delinearne – anche sul piano propriamente operativo – le linee di sviluppo ed affrontare compiutamente il grande tema della regolamentazione di un settore di vitale importanza per il tessuto economico della città. Il Documento adottato dall’esecutivo di Palazzo di Città sarà adesso sottoposto al vaglio del Consiglio comunale, cui spetta il compito della sua definitiva approvazione ed al quale è assegnata la titolarità deliberativa in materia di programmazione.
«L’adozione di questo fondamentale strumento di programmazione segna una tappa di straordinaria rilevanza nel percorso di costruzione di uno schema di regole chiaro e della indicazione delle prospettive di crescita di un segmento di primaria rilevanza nell’economia della nostra città – commenta il sindaco di Foggia, Franco Landella –. Si tratta di un passaggio decisivo per superare il contesto di “deregulation” che per decenni ha caratterizzato il contesto di Foggia. Una “deregulation” che in larghissima parte ha impedito di cogliere opportunità di sviluppo ed occasioni di crescita. Oggi noi colmiamo finalmente questo vuoto, consegnando all’analisi del Consiglio comunale un documento analitico e preciso, che si muove nel solco delle indicazioni fornite dalle norme di natura regionale e si intreccia agli altri strumenti programmatori: dal Piano Urbanistico Generale, di cui recentemente sono state riattivate le procedure per il componimento, sino alla Rigenerazione Urbana. Un grazie va all’assessore Amorese, che ha lavorato con impegno per questo obiettivo sin dal suo insediamento, e all’area tecnica con il suo Dirigente Paolo Affatato, che ne hanno accompagnato l’attività in modo come sempre puntuale».
«Il Documento Strategico del Commercio della città di Foggia ed ancor più quello per le aree mercatali su suolo pubblico, sono gli strumenti generali con i quali si riorganizza l’intero comparto del commercio. È il risultato di un lungo lavoro di elaborazione, condiviso dalle organizzazioni di categoria nelle sue linee generali e che intendiamo adesso allargare alla loro valutazione nei suoi contenuti specifici – spiega l’assessore comunale Claudio Amorese –. La valenza di questo atto risiede innanzitutto nella sua componente di pianificazione, definendo non soltanto le strategie generali ma anche le modalità attraverso cui declinarle sul fronte operativo. Non a caso è stato pensato e realizzato come un vero e proprio “programma pluriennale di attuazione”, diviso in “sotto-documenti” settoriali, a cominciare da quello riservato al commercio su suolo pubblico».
Il Documento strategico del commercio adottato dalla Giunta comunale contiene un’analisi dello stato del commercio comprendente una quantificazione del fenomeno commerciale e la mappatura delle possibilità di insediamento di strutture commerciali e dei distributori di carburante, delle relative condizioni normative e requisiti di insediamento previste dagli strumenti urbanistici vigenti; una valutazione dei problemi del commercio, con riferimento alle diverse zone del comune e alle diverse tipologie di attività e dell’adeguatezza delle previsioni di insediamento di medie e grandi strutture di vendita; l’individuazione delle eventuali aree da sottoporre a misure di incentivo; le linee di intervento per la soluzione delle criticità individuate. Da questo punto di vista, il Comune, attraverso il Documento strategico del commercio, definisce i criteri per il rilascio delle autorizzazioni per le medie strutture di vendita e le strutture di interesse locale, i parametri per la graduazione e le modalità attuative delle aree urbanisticamente idonee per l’insediamento di medie strutture di vendita e delle strutture di interesse locale; gli strumenti di promozione e sviluppo del commercio; le direttive e gli indirizzi per l’insediamento e il funzionamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, di rivendite giornali e riviste e di distributori di carburante.
In relazione al commercio su aree pubbliche, in particolare, il Comune definisce i parametri di sviluppo del commercio su suolo pubblico, costituiti dalle determinazioni in materia di fiere e mercati che comprendono la creazione di nuove fiere e mercati, il loro trasferimento, modifica e razionalizzazione, il numero e le dimensioni dei posteggi; dalle eventuali determinazioni di carattere merceologico; dalla definizione di eventuali priorità integrative nelle assegnazioni dei posteggi; dalla definizione di disposizioni a favore di consorzi di operatori, compresa la possibilità di affidare ad associazioni di categoria e a loro consorzi, nonché a società ed enti a essi collegati o da loro controllati, mediante apposita convenzione, la gestione dei servizi connessi alle aree mercatali e alle fiere, assicurando il controllo sui livelli del servizio erogato; dalle determinazioni in materia di posteggi per gli operatori appartenenti a categorie particolari; dalle determinazioni in materia di commercio in forma itinerante compresa l’individuazione di aree aventi valore archeologico, artistico e ambientale nelle quali l’esercizio del commercio su aree pubbliche è vietato o sottoposto a condizioni particolari; dalla determinazione delle giornate di svolgimento delle fiere e dei mercati con riferimento alla loro eventuale stagionalità, agli orari di vendita, alle eventuali sospensioni nelle giornate festive e dei mercati straordinari; dalle determinazioni per il pagamento dei canoni per l’occupazione di aree pubbliche nonché eventuali agevolazioni ed esenzioni in materia di tributi ed entrate.
«Proprio con riferimento al grande tema delle aree mercatali, abbiamo operato uno studio finalizzato da un lato a fotografare la condizione di quelle esistenti, alcune delle quali intendiamo riqualificare, e dall’altro ad individuarne, attraverso un’analisi compiuta tenendo in considerazione la densità demografica e le dinamiche di mobilità, di nuove – sottolinea Amorese –. Questo nell’ottica di offrire ad ogni “porzione” della città un’area mercatale raggiungibile da tutte le diverse fasce di popolazione, nel rispetto della tradizione del cosiddetti “mercati rionali”. I mercati continuano infatti ad essere un elemento di identità del territorio ed insieme un fattore di miglioramento della qualità urbana ed è su questo principio che intendiamo scommettere». Il Documento Strategico del Commercio, dunque, accanto ai mercati “Arpi”, “Candelaro”, “Cep”, “Nedo Nadi”, “Rosati” e “Santuario Incoronata” ha individuato altre 5 aree di proprietà comunale “eleggibili”, perché conformi ai criteri definiti dalla normativa regionale ed alle indicazioni del Documento Strategico: via La Torre, Stazione/via Manfredi, via Gioberti, viale I Maggio/via Acquaviva, via Imperiale/via Buozzi. La Giunta comunale, inoltre, ha trasferito all’area tecnica l’indirizzo di verificare la possibilità di individuare altre 2 aree come sede mercatale, nello specifico quella del Rione Diaz e quella del Villaggio degli Artigiani.
«È di tutta evidenza che l’aumento delle aree mercatali, assieme al potenziamento e all’innovazione dell’azione amministrativa, rendono praticabile anche un’opzione concreta di lavoro finalizzata ad arginare il fenomeno dell’abusivismo commerciale – evidenzia il sindaco di Foggia – perché consegnano la possibilità di offrire a quanti vogliano mettersi in regola di esercitare la loro attività all’interno della cornice normativa ed al servizio di porzioni considerevoli di comunità cittadina».
«Quello che abbiamo adottato e che, sono certo, il Consiglio comunale saprà valutare e, nel caso ve ne fosse la necessità migliorare ed integrare, è quindi un documento che non si limita a scattare una fotografia dell’esistente, ma la aggiorna rispetto alle novità intervenute negli ultimi anni, dal ritorno dei “mercatini di Natale” all’esplosione dello “Street Food” sino ai “mercati a chilometro zero”, e costruisce le condizioni per mettere a regime regole e indicazioni di sviluppo per il comparto – conclude il sindaco Landella –. Un patrimonio di programmazione prezioso, che dopo circa un decennio di vuoto fa fare alla città un significativo passo in avanti».