Sono quattro gli anni di carcere per Luciano Cupo, l’uomo dell’estorsione (e della bomba) alla titolare della pizzeria “Mia” di Foggia. Quattro anni nonostante i sei chiesti dall’accusa. Carcere, dunque, per il 45enne considerato appartenente al clan Sinesi-Francavilla e vicino di casa del boss Roberto Sinesi. L’uomo costrinse la titolare della pizzeria ad acquistare mozzarelle da un nuovo fornitore ma successivamente la donna decise di tornare ai vecchi fornitori del Napoletano. Questo scatenò le ire di Cupo che alla vittima disse: “Cosa dobbiamo fare per non fare scaricare la mozzarella ai napoletani. Vuoi per caso fare la stessa fine degli altri negozi?“.
Luciano Cupo fu arrestato a dicembre 2015 per quella bomba piazzata davanti all’attività il primo aprile dello stesso anno. Un ordigno tra i più potenti mai sentiti in città. In grado di distruggere anche buona parte degli interni del locale. Fondamentale la collaborazione dei titolari dell’attività, inizialmente restii a svelare le minacce subite da Cupo.
L’uomo, ritenuto soggetto assai pericoloso, gestore di una saletta frequentata da personaggi di spicco della criminalità locale, è rimasto coinvolto anche nella più recente operazione contro il racket del pomodoro, riguardante le estorsioni ai camionisti che trasportavano prodotti alla ditta Princes in zona Asi a Foggia.