Dopo anni di attesa sembra finalmente essere giunta ad un epilogo la vicenda del dissalatore per l’acqua alla Isole Tremiti, nel corso della conferenza dei servizi si è deciso che per una partenza dei lavori in tempi che dovrebbero essere piuttosto rapidi. E pare che a breve partiranno i lavori per un’opera che potrebbe cambiare le abitudini degli isolani e gravare meno sulle tasche dei Pugliesi. Nel merito la consigliera regionale M5S, Rosa Barone, ha commentato: “Si tratta di un’opera che cambierebbe le abitudini degli isolani e gravare meno sulle tasche dei pugliesi. Tuttavia è necessario oggi comprendere sia in che tempi si potrà completare l’opera e a chi verrà data la gestione del dissalatore e al tempo stesso comprendere cosa ne abbia impedito la realizzazione fino ad oggi. Ecco perchè in data odierna abbiamo presentato un’interrogazione che proverà a fare chiarezza sui diversi passaggi che hanno rallentato l’iter a spese della Regione”.
Era addirittura il 1984 quando si avviò un progetto di un dissalatore, per la prima volta, una struttura costata 5 miliardi di lire che venne costruita ed abbandonata. Nel 2010 sembrava che fosse tutto pronto, sotto il governo Vendola e con l’assessore alle Opere pubbliche Fabiano Amati, invece tutto si risolse in un nulla di fatto. “Dal 2003 ad oggi infatti – prosegue Barone – sono stati spesi circa 22 milioni di euro per questo servizio, pagando l’acqua a metro cubo, fino a 10 volte rispetto al costo normale. Per diversi anni, inoltre, la quantità di acqua trasportata è stata veramente eccessiva rispetto alle esigenze della popolazione, anche nel periodo turistico. Ci chiediamo chi ha deciso la quantità da trasportare e a quali fini dovesse essere destinata l’acqua non utilizzata ma comunque pagata dai contribuenti. Tante domande a cui speriamo che possano giungere altrettante risposte, per una vicenda decennale e molto costosa per le tasche dei Pugliesi – conclude – ma che era ed è un’opera necessaria dovuta per le bellissime Isole Tremiti”.