Anche il gip Carmen Corvino ha fatto riferimento al clamore mediatico ottenuto dalla vicenda dei fannulloni del Comune di Foggia. Lo ha fatto nelle tre pagine dell’ordinanza che revoca gli arresti domiciliari agli assenteisti sostituendoli con l’interdizione per 12 mesi dal servizio. Accolte, dunque, le istanze presentate dai legali delle persone arrestate all’inizio della scorsa settimana. Compreso Antonio Stanchi, dirigente presso quegli uffici.
Ha parlato di “clamore mediatico” ma allo stesso tempo il giudice ha evidenziato che nel periodo delle indagini, i dipendenti continuavano a delinquere nonostante un caso analogo fosse appena scoppiato presso l’Ente Provincia. Ciò a significare che neanche le luci dei riflettori fermarono l’attività illecita.
Valutato positivamente il risarcimento operato dagli indagati Di Franco (l’uomo della scopa, ndr), Grosso e Nigri che hanno inviato bonifico con la somma illecitamente detratta all’ente. Diversa la posizione di Palumbo, ormai in pensione. Così come sono state valutate le dichiarazioni e le giustificazioni fornite da Ciociola che avrebbe prestato servizio al di fuori dell’ufficio, avendo l’incarico di effettuare accertamenti esterni e la necessità di recarsi presso le altre sedi del Comune per ragioni di servizio.
Considerata, inoltre, la “peculiare posizione di Antonio Virgilio, privo di mansioni e la cui condotta è stata pertanto inoffensiva”. Bocciate le ragioni di salute avanzate da alcuni indagati: “Superflue in quanto sarebbero incompatibili soltanto con la detenzione carceraria”.
Il gip, però, visto che “il rischio di reiterazione può essere scongiurato con la misura non detentiva dell’interdizione dal lavoro per la durata di 12 mesi (ritenuta adeguata alla gravità dei fatti) non essendo altre misure pertinenti ai fatti contestati, ha sostituito i domiciliari con l’interdizione dal servizio per 12 mesi agli indagati Luigia Nigri, Alessandra Grosso, Filippo Di Franco, Nicola Orlando, Giancarlo Mitoli, Raffaele Abbatescianni, Aldo Ciavarella, Giovanni Signoriello, Matteo Palmieri e Antonio Stanchi”.
Revoca totale della misura e immediata liberazione, invece, per Raffaele Palumbo, Giuseppe Ciociola e Antonio Virgilio.