“Il modello dell’impresa cooperativa, profili civilistici e casi pratici”: questo il tema del seminario svoltosi ieri mattina all’I.T.E. “Blaise Pascal” di Foggia ed organizzato dalla Confcooperative locale.
Per i ragazzi del ‘Pascal’ un’occasione per conoscere ed approfondire le principali tematiche riguardanti il mondo cooperativo, l’unico settore che è riuscito ad aumentare i livelli occupazionali nonostante la crisi. A spiegarne il modello organizzativo, i profili civilistici e le modalità di analisi e costituzione, si sono alternati Matteo Cuttano, direttore di Confcooperative Foggia; Raffaele de Nittis, presidente della Società Cooperativa Sociale San Giovanni di Dio e Carla Calabrese, vicepresidente Società Cooperativa Join tv.
L’incontro, durato due ore e mezza, è stato aperto da Cuttano che si è soffermato sull’attuale disciplina normativa, entrando nel dettaglio della legislazione vigente in materia di cooperazione, fondamentale per comprenderne dinamiche e mission. Nello spiegare la disciplina delle società cooperative, con particolare attenzione alla figura del socio-lavoratore e al regime fiscale esistente, il direttore di Confcooperative ha illustrato ai ragazzi presenti, la realtà territoriale circostante in fatto di cooperazione, presentando il quadro attuale e la tipologia di servizi che vengono svolti sul territorio, a sostegno di un fondamentale settore come quello del welfare. Dopo l’intervento di Carla Calabrese, storica esponente del pianeta cooperativo ed attuale dirigente dell’organizzazione, è stato Raffaele de Nittis a mettere a disposizione degli studenti la propria esperienza in materia di cooperativismo.
Il presidente della San Giovanni di Dio, prima di rispondere alle numerose domande degli studenti, ha incentrato il suo intervento sulle particolari affinità che questo tipo di impresa presenta nei confronti di un giovane che sta per affacciarsi al mondo del lavoro. “La cooperazione deve essere vista innanzitutto come un’altra forma di sviluppo economico – ha affermato-. Una realtà dove è possibile individuare nuove strategie del fare impresa, attraverso la condivisione di idee e progetti. I giovani – ha proseguito – hanno bisogno di investire su loro stessi, e per fare questo hanno la necessità di ripensare il lavoro in maniera innovativa, con la prospettiva anche di creare nuova impresa partendo dalla logica cooperativa, che vista la propria essenza, con una struttura dinamica senza particolari distinzioni tra titolari e dipendenti, è fatta apposta per quei giovani che rifiutano la logica passiva del lavoro”.
Per i ragazzi del ‘Pascal’ un momento importante di condivisione e confronto con un modello di impresa moderno che si candida a protagonista del welfare 2.0.., con i giovani al centro di questo progetto.