“Persa l’ennesima occasione per risolvere problemi della città. È tutto fermo da 14 mesi. Si è aperta ufficialmente la crisi politica”. Questa l’accusa mossa dalle opposizioni del Comune di Foggia. Insieme per protestare contro l’immobilismo di Landella e soci, il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Mainiero, Augusto Marasco (“Il Pane e le Rose”), Rosario Cusmai (lista civica) e Leonardo Iaccarino (Udc). “Presenteremo una mozione di sfiducia – ha detto Marasco durante la conferenza stampa di stamattina, dopo lo scioglimento anticipato della seduta del consiglio comunale -. Qui la democrazia viene calpestata ogni giorno. Un atteggiamento che non è più possibile accettare. Questa maggioranza non ha né la capacità né i numeri per gestire la città”. Cusmai sulla stessa linea: “La maggioranza di centrodestra non esiste da mesi. Manca anche quella numerica. Inutile continuare a puntare il dito su ciò che si è ereditato. Da Franco (Landella, ndr) mi aspetto un passo indietro”. Per l’udiccino Iaccarino oggi “si è aperta una seria spaccatura. Il presidente del consiglio comunale Miranda non ci garantisce più. Nelle prossime ore presenteremo una mozione di sfiducia. Landella si presenti dimissionario”. La discussione sui “debiti fuori bilancio” ha scatenato la bagarre. Era già prevista nell’ordine del giorno ma Iaccarino ha chiesto che venisse anticipata la discussione. Richiesta accolta anche da pezzi di maggioranza. A quel punto Landella ha richiamato i suoi. Seduta sospesa. Al ritorno in aula c’erano solo fittiani, Fratelli d’Italia e indipendenti. Secondo la minoranza un chiaro segnale di spaccatura all’interno del centrodestra che governa Foggia.
Ma i capigruppo della maggioranza replicano: “Solo retorica”
Non si è fatta attendere la replica dei capigruppo della maggioranza: “Lo scioglimento della seduta odierna del consiglio comunale in occasione della discussione relativa all’approvazione dei debiti fuori bilancio – fanno sapere attraverso una nota – è una precisa scelta politica, legata non a scivoloni o a difficoltà di ordine numerico ma alla volontà di fare chiarezza in una materia complessa e delicata, nella quale recentemente anche la Corte dei Conti ha invitato l’amministrazione comunale ad un preciso e certosino accertamento delle responsabilità individuali.
La retorica delle minoranze è un esercizio strumentale ed infondato sul piano politico. L’iscrizione dei debiti fuori bilancio all’ordine del giorno, infatti, era un preciso dovere al quale il presidente dell’Assemblea municipale, Luigi Miranda, si è correttamente e scrupolosamente attenuto. Un atto dovuto, che tuttavia non priva la maggioranza di centrodestra della necessità di analizzare in modo analitico ed approfondito l’ingente massa debitoria che abbiamo ereditato prima di portarla in Aula per la conseguente eventuale approvazione”. È esattamente questa la motivazione addotta dal consigliere Antonio Vigiano al momento della richiesta di sospensione, “che i consiglieri di minoranza ignorano o fingono di ignorare”.
E ancora: “Un obiettivo per il quale, è opportuno ricordarlo, circa un mese fa è stata istituita una Commissione consiliare speciale, presieduta tra l’altro da un consigliere di minoranza, Marcello Sciagura – che peraltro oggi avrebbe voluto votare l’approvazione dei debiti scavalcando la discussione nella Commissione speciale di cui è presidente – alla quale è stato demandato proprio questo compito. Da allora, tuttavia, la Commissione non è mai andata oltre il mero insediamento, di fatto rendendo impossibile l’apertura della riflessione circa l’accertamento delle responsabilità sollecitato espressamente dalla Corte dei Conti. Proprio per supplire a questo ritardo questa mattina i componenti della Commissione – compresi quelli della minoranza, tra i quali Marcello Sciagura, Alfonso De Pellegrino, Vincenzo Rizzi e Giuseppe Mainiero – si sono autoconvocati verbalmente nella mattinata di venerdì prossimo per approfondire la complessa materia.
Appare pertanto strumentale il comportamento assunto in aula sulla tematica dai consiglieri di minoranza, che potrebbe indurre a pensare che la volontà della minoranza, corretta di forza in corso d’opera vista la contraddittorietà delle posizioni espresse a distanze di poche ore, fosse in realtà quella di aggirare l’accertamento delle responsabilità maturate tutte nell’arco della stagione di governo del centrosinistra attraverso lo strumento individuato dal Consiglio comunale”.
Poi concludono: “All’atteggiamento responsabile dimostrato dalla maggioranza di centrodestra, orientato come sempre alla trasparenza e alla chiarezza, perché la città merita di conoscere la verità e le responsabilità che hanno portato alla produzione di una così ingente massa debitoria, le minoranze hanno risposto con la strumentalizzazione e la bassa speculazione politica, non essendo ancora chiaro come avrebbero votato sui debiti fuori bilancio”.