“Filomena Milano da tempo non era alle dipendenze del Pronto Soccorso, non vorrei passasse l’idea che qui sono stati fatti certificati falsi…”. Non ci sta Vito Procacci, direttore della struttura complessa del policlinico, dopo lo scandalo sulle truffe all’Inps scoperchiato in questi giorni dalla Guardia di finanza di Foggia. Secondo le carte degli inquirenti, infatti, Milano “in qualità di dipendente del Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Foggia, si occupava di procurare false certificazioni, apparentemente idonee ad attestare la permanenza sul territorio nazionale di immigrati clandestini ed usufruire delle procedure di regolarizzazione e di emersione”.
“Ha lavorato da noi solo per qualche anno, dal 2007-2008 al 2010 all’incirca – spiega Procacci a l’Immediato -, poi ad assolvere ai compiti di assistente sociale è arrivato il dottor Aquilino. In ogni caso, la dipendente ha sempre fatto riferimento alla direzione strategica”. Il “trasferimento” al Pronto Soccorso sarebbe arrivato solo “per un periodo limitato durante l’attivazione di un progetto di welfare”: “Ha operato nel Pronto Soccorso solo durante la prima fase del progetto di intervento sociale, per il soccorso degli homeless, attivato dopo la tragedia della morte per freddo di un senza fissa dimora, in attuazione del regolamento numero 4 del 2006 – prosegue Procacci -. Lo portò avanti per circa un anno, prima di essere sostituita con altro personale”. Le ragioni della sostituzione? “Aveva altri incarichi, non poteva essere efficiente in quel servizio…”.