
“A Casa Sollievo della Sofferenza, sono sempre più imbarazzanti le modalità con cui consistenti appalti in essere vengono affidati in maniera occulta ad imprese estranee al territorio, a discapito di imprese locali”. I sindacati insorgono per il timore che possano esserci ripercussioni sui lavoratori, dopo le ultime decisioni dell’ospedale guidato da Domenico Crupi. “Di certo non si tratterà di efficienza e di qualità aziendale – spiega il coordinatore Usppi, Massimiliano Di Fonso – ma, certamente di interessi non meglio identificabili, constata la realtà. Discutibili altrettanto sono le modalità scelte dal capo di Casa Sollievo Crupi per giungere alla selezione di fornitori qualificati a gestire servizi di pubblico interesse nell’ospedale di San Giovanni Rotondo e lo stesso manager (almeno così il soggetto si definisce), farebbe bene a certificare e rendere pubblico quanto in realtà l’ospedale di Padre Pio spende per usufruire dei servizi, e quali in realtà sono le reali necessità delle strutture”. Poi, entra nel merito, chiedendo quali siano le ragioni per le quali “le aziende del territorio sarebbero meno competitive di quelle esterne, constatato certamente che dietro tutto questo si celano forti interessi economici”.
“Vorremmo superare – continua – quello ‘schema invalicabile’ che circonda Casa Sollievo e conoscere le dinamiche di un ospedale che ormai da anni cela una serie di interessi noti a pochi e che si possono certamente definire occulti. Cosa si camuffa dietro questi affidamenti? Quali sono i criteri di selezione dei fornitori? Perché non si ricorre ad una evidenza pubblica dato che le rette per i ricoveri vengono pagate dalla Regione? Come mai le Aziende locali vengono bistrattate? Crupi farebbe bene a rispondere – conclude -, la Regione ogni mese paga diversi milioni per il mantenimento dell’Ospedale, perciò tutti i contribuenti dovrebbero conoscere le modalità con cui i manager spendono i soldi pubblici. Dovrebbe esser fatta una ‘operazione trasparenza’,ma già sappiamo che il “Mutismo Selettivo”come direbbe Checco Zalone, contaggierà anche Crupi”.