Un voto per la qualità complessiva della vita a Foggia? Poco meno di 5 su dieci: la sufficienza è ancora lontana. Ad attestare il triste dato l’ultimo rapporto dell’associazione “MeglioFoggia”, che ha analizzato una serie di indicatori (dall’ambiente al lavoro, fino alla cultura: in totale sono 171) per tracciare lo stato di salute della città. Tra le aree di analisi più interessanti c’è, ovviamente, il lavoro: il 2014 è stato l’anno del record negativo, con decremento di quasi 5 punti percentuali, facendo crollare il tasso di occupazione dal 38,64 per cento del 2013 al 33,75 del 2015. La disoccupazione si attesta invece al 22,66 per cento. Solo il settore terziario migliora, grazie alle buone performance dei servizi alberghieri. Anche il saldo delle imprese è negativo, con un differenziale negativo tra le nuove iscritte (351) e le operanti (-1127). Calano gli infortuni (-21 per cento) e le morti (-3,4 per cento) sul lavoro. Il commercio al dettaglio è tutto negativo, si salvano solo i bar che fanno registrare un incremento di 4 punti percentuali.
Deboli segnali di miglioramento anche sul fronte ambientale: il consumo di acqua scende del 3 per cento, così come la dispersione idrica. Si producono meno rifiuti (-8,29 per cento) e si ricicla di più (3 per cento). La qualità dell’aria è “nella norma”. Sulla mobilità va registrato un aumento degli incidenti stradali, passati dai 572 del 2013 a 577 nel 2014 (variazione dello 0,9 per cento). Le morti sono aumentate del 5,9 per cento, mentre i feriti del 4 per cento.
La popolazione soffre: si è passati dai 153.143 residenti del 2013 a 152.770 nel 2014, con una diminuzione di 373 persone. Nemmeno i migranti riescono a compensare il gap dell’emigrazione (il rapporto è 1890 a 2199), mentre le morti continuano ad essere superiori alle nascite.
La cultura sembra essere una buona “ancora di salvezza”, che tuttavia non è stata ancora metabolizzata dalla città. È emblematico che a fronte di un aumento importante dell'”offerta” culturale, aumentata del 3,4 per cento, si registra un crollo della vendita dei biglietti (-15,90). Stessa sorte per le vendite dei quotidiani e periodici: -33 per cento i quotidiani, -29 per cento i settimanali e -53 per cento i mensili. Fa da contraltare la “corsa” dell’università di Foggia, che nel 2014 ha incrementato di quasi 500 unità il numero dei laureati (1.533 a fronte di 1.083 del 2013), ma calano gli iscritti (passati da 10.767 a 9.926 del 2014). Migliora, infine, l’indice del “benessere generale“, grazie anche alla spinta del segmento “salute”, facendo registrare un più 2 per cento rispetto al 2013.