
“Irresponsabili affermazioni”, “Difendi il tuo capo partito”. Il sottosegretario Ivan Scalfarotto replica al consigliere regionale Giandiego Gatta dopo le dichiarazioni sulla soppressione della Prefettura di Foggia “senza che qualcuno abbia considerato la domanda forte di legalità espressa dal territorio”. Il siluro lanciato al governo ha scatenato, oltre che un’ondata di click a favore della protesta, anche la reazione di alcuni parlamentari del Pd che in queste ore sono in commissione bilancio per discutere di legge di stabilità. A questi, anche, si rivolge Gatta: “Da loro sul punto un assordante silenzio”.
Scalfarotto: “Fantasie allarmanti”

Si affretta Gatta a sottolineare il passaggio anche perché, nel caso fosse previsto un taglio o un accorpamento, si dovrebbe sapere al massimo entro la fine del mese con l’approvazione della legge finanziaria. Intanto Scalfarotto perde la pazienza: “La legittima polemica politica – scrive in una nota – non può essere considerata un lasciapassare per affermazioni infondate e irresponsabili come quelle del consigliere regionale Giandiego Gatta. Il progetto di riordino delle Prefetture italiane fa parte di quegli interventi di riorganizzazione e risparmio che tutti invocano purché riguardino qualcun altro. Non solo non prevede la cancellazione della Prefettura di Foggia, ma casomai il suo potenziamento. La Prefettura di Foggia è infatti considerata dal governo come uno degli assi portanti del sistema delle prefetture in Italia”. Accusa Gatta di “leggerezza”, scrive che “avalla ipotesi di pura fantasia e induce nell’opinione pubblica fenomeni di allarme e di sconforto”.
La controreplica di Gatta

Secondo il consigliere di Manfredonia un esponente del governo avrebbe fatto riferimento a questa soppressione ma né nel comunicato né direttamente interpellato svela il mistero su chi l’abbia detto. Così risponde al sottosegretario. “La domanda è: sono irresponsabile io che, prendendo atto di una notizia ampiamente affrontata dalla stampa e la sollevo nel tentativo di difendere la comunità della Capitanata o è irresponsabile chi, anche a danno di quella stessa comunità, fa finta di non sapere e getta la polvere sotto il tappeto pur di eseguire gli ordini del suo capo partito, responsabile di un’ennesima trovata scellerata, quasi quanto quella del riordino delle Province? La possibile soppressione della Prefettura di Foggia, come da piano di Renzi – prosegue – non è una notizia di oggi, anche se forse il sottosegretario se ne accorge solo ora. Come mai si inalbera solo dopo il mio intervento e non ha proferito parola quando, nelle cronache dei giornali, si è riportato più e più volte il progetto che vedrebbe due Prefetture per tutta la Puglia, una a Bari e l’altra in Salento?” .
Mongiello e Bordo (Pd): “Gatta dove l’ha letto?”
Replica a Gatta l’onorevole Colomba Mongiello che trasecola: “La prefettura di Foggia non è mai stata in discussione, ma di che parla, noi siamo qui in commissione bilancio a lavorare per i cittadini che ci hanno eletto, sono insieme all’onorevole Lello Di Gioia. Ma Gatta dove l’ha letto, lo indicasse, non mi risulta che ci sia un atto di governo in cui si sopprime la prefettura di Foggia”. Smentisce e si rimette alle parole di Scalfarotto, come Mongiello, l’onorevole Michele Bordo: “Ma di che discutiamo, anche se ci fosse una razionalizzazione comunque Foggia non sarebbe toccata, resta un perno, anzi sarà valorizzata”. Un botta e risposta fra politici in una specie di gara fra chi difende meglio il territorio.

Leone (Cgil): “La razionalizzazione falcia le Province”
Il clima fra i dipendenti della Prefettura di Foggia rispecchia le problematiche di tutto il settore pubblico come il mancato rinnovo del contratto che nelle intenzioni del governo dovrebbe avvenire in modo “simbolico”. Lo spiega Giuseppe Leone, coordinatore della Cgil presso la Provincia e nel direttivo provinciale della Funzione Pubblica: “La nostra Prefettura non è citata fra quelle che subiranno possibili tagli, all’inizio si pensava di accorpare Campobasso, Potenza e Foggia ma l’idea non è passata. In più, con l’allarme terrorismo, pare che nemmeno le 23 in previsione dovrebbero essere tagliate a meno di cambiamenti dell’ultimo momento. Il problema grave riguarda il personale in esubero della Provincia: i posti in Regione disponibili sono 150 e solo Foggia ha 130 unità da ricollocare, sono 1099 in tutta la Puglia”. Sfuma, pare, anche l’idea di far passare alla Regione le competenze sulla cultura e di trasferirle al Ministero di riferimento.
Alfano: “Emendamento alla legge di stabilità”

Ma torniamo alle Prefetture e all’elenco originario di quelle che dovevano essere tagliate fra le proteste dei sindacati: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno”. Il 5 dicembre il ministro Alfano ha dichiarato alla stampa: “Ho presentato un emendamento alla legge di stabilità del 2016 perché le Prefetture restino, tutte, a presidio dei territori come antenne dello Stato in questo particolare momento in cui la loro presenza capillare è fondamentale per i cittadini in termini di sicurezza e di garanzie sociali. Ha già ricevuto il parere favorevole del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero dell’Economia e delle Finanze”.