Provare a vedere come si vive in una città in cui gli orari di apertura degli uffici pubblici sono più flessibili e più consoni alle esigenze di chi lavora, di chi deve spostarsi nel traffico congestionato, di chi abita nelle borgate o in quelle periferie che, nel tempo, hanno visto scomparire i mercati rionali ed una serie di altri servizi e hanno difficoltà a andare oltre il loro quartiere. Il Comune di Foggia, con un progetto finanziato dalla Regione, sperimenterà giorno 3 dicembre la “giornata del cittadino”, con un’anticipazione per indirizzare gli utenti in “uno spazio e in un tempo” a misura di tutti.
“Orari flessibili di apertura”
Domani (sabato 28 novembre) un gazebo in piazza Lanza spiegherà che alcuni uffici sono aperti dalle 14.30 fino alle 18 anticipando l’orario pomeridiano. Il centro per l’impiego della Provincia, il patronato Acli in via della Repubblica, il centro consegna referti di laboratorio Asl saranno aperti in quelle ore. Sono 11 i partners che hanno aderito all’iniziativa: tra questi ci sono la Cisl, la Cgil, l’Università, la Confcommercio, la Camera di Commercio. Alcuni uffici molto affollati come l’Inps erano stati contattati ma, come si accennava ieri in conferenza stampa, non hanno dato risposta positiva.
L’assessore alle politiche sociali Erminia Roberto e il dirigente del settore Maria Rosaria Bianchi hanno presentato l’iniziativa in conferenza stampa. Un esperimento, si diceva, che segue ad uno studio di fattibilità redatto con questionari distribuiti per la città e anche monitorando alcune abitudini dei cittadini. “Speriamo possa diventare un percorso”, ha detto l’assessore alle politiche sociali Erminia Roberto.
Lo studio di fattibilità
La vera “perla” nel lancio di questa giornata è lo studio di fattibilità che sta alla base del documento elaborato da Cia’t studio srl in collaborazione con gli uffici dell’assessorato alle politiche sociali.
Si tratta di 180 pagine di PTTS (piano territoriale dei tempi e degli spazi) diviso in capitoli che focalizzano assi strategici, indicano con grafici il risultato di alcuni questionari somministrati alle scuole, agli uffici, alle famiglie, raccolgono in una visione globale una città in cui la pianificazione, a cominciare dal piano urbanistico generale, latita. Ed è un tema con cui altre città si sono confrontate da tempo.
In ogni caso il documento tiene insieme tutto quanto è stato fatto in questi anni nell’ambito della programmazione, dal Dosap (piano strategico per le attività produttive) al piano sociale di zona, ai progetti per la salute alle città sane. Analizza e propone, appunto, orari più flessibili di fronte a un impianto rigido e obsoleto.
Gli assi strategici
Nell’asse strategico “open” si parla degli orari dei negozi più piccoli molto rigidi rispetto alla grande distribuzione, di alcuni quartieri della città dove, in seguito all’indebolimento delle relazioni sociali e al venire meno delle condizioni di sicurezza dei mercati rionali per alcune fasce della popolazione (anziani, disabili, persone che non dispongono di mezzi propri) è un problema raggiungere aree esterne del proprio quartiere.
Nell’analisi complessiva entra la questione di genere anche perché i questionari somministrati hanno evidenziato una richiesta forte sia di sostegno per gli asili nido e le sezioni primavera, sia di supporto agli anziani: “La riorganizzazione temporale dei servizi pubblici a favore si intreccia con un altro problema, quello degli stessi lavoratori dipendenti degli uffici pubblici, la maggioranza dei quali sono spesso donne, molte delle quali mamme, dunque divise dalla necessità di conciliare il tempo del lavoro con quello della famiglia”.
E a questo proposito si fa riferimento alla “banca delle ore”, nuovo strumento di contabilizzazione del tempo di lavoro che consente una gestione più flessibile nel medio-lungo periodo. “Il sistema prevede che la maggiore durata della prestazione lavorativa rispetto al normale orario di lavoro faccia maturare al lavoratore un “credito” cui consegue il diritto al recupero e che possano essere maturate 30 ore di straordinario da essere utilizzate entro il 31 dicembre dell’anno successivo”.
Il progetto prevede anche “il potenziamento dell’offerta dei servizi scolastici orientati alle esigenze delle famiglie, i servizi pre-scuola e dopo-scuola e il prolungamento dell’orario in uscita dei nidi”, servizi che sono già attivi presso la Vittorino da Feltre e gli istituti Concettina Figliolia, Filippo Smaldone e San Ciro. Inoltre, “ampliare i servizi di cura per gli anziani, in accordo alle già sopravvenute disposizioni in materia di servi socio-assistenziali”.
La viabilità e i trasporti
Il progetto “Foggia Fluida” si propone di creare “una città scorrevole, decongestionata, con flussi di traffico ridotti, una città sostenibile per l’ambiente e gli abitanti. L’obiettivo è favorire la riduzione del consumo energetico, e la riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico nell’area d’interesse, spostare la domanda verso l’uso di mezzi di trasporto alternativi all’auto e promuovere la rimodulazione degli spostamenti casa-lavoro-scuola in favore di mezzi non inquinanti”.
Tra le righe di un documento che dovrebbe essere studiato, quantomeno, da tutti gli amministratori in carica e dal consiglio comunale si legge anche che “le amministrazioni comunali sono chiamate a farsi carico del governo del tempo, comprendendo appieno la complessità di tale fenomeno e pianificare le politiche territoriali per intervenire sulla realtà del vivere urbano”. Si comincia domani, non è una città ideale ma possibile.