Ristabilire “l’ordine” a Vieste. Il commissario regionale Luigi Vitali invia Raffaele di Mauro nel paese garganico per risolvere il “pasticcio” dell’alleanza alle comunali fra Pd e Forza Italia che si è materializzata nella candidatura di Nicola Rosiello, assessore al turismo e al bilancio. “Non potevamo continuare a fargli usare il simbolo senza aver autorizzato l’accordo. Fi e Pd sono antitetiche a livello provinciale, regionale e nazionale, se queste cose avvengono nei Comuni con meno di 15mila abitanti non va bene a Vieste dove governiamo dagli anni ’80, e parliamo di un centro strategico per il turismo e lo sviluppo della Capitanata”. Il compito del coordinatore regionale in veste di commissario sarà quello di “aprire un dibattito nel partito, presentare una proposta politica e tornare a vincere”.
Il contrasto è nato proprio perché sono stati i circoli locali di Pd e Fi a siglare il patto, fosse nato sotto altre insegne, tipo un’associazione culturale – dicono alcuni dirigenti locali – sarebbe passato. Forza Italia sconta molte divisioni interne: su 17 dirigenti solo 4 sostengono il partito, il resto è convinto e coinvolto dalla nuova impresa di candidare Nicola Rosiello in accordo con il Pd. Stante questa situazione e con l’arrivo del commissario, gli scenari possono essere i seguenti. Rosiello e un manipolo del Pd va avanti per la sua strada, ed è la prima candidatura a sindaco. Fi, in accordo con il suo ex sindaco e parlamentare Mimì Spina Diana, artefice del battesimo di Zaffarano, forma una sua lista. Il Pd con il comitato di reggenza sceglie un suo nome. Insomma due partiti, tre sindaci. Con il candidato del Movimento 5 stelle e l’eventuale lista di Mauro Clemente si arriva a 5. Per un paese di 13mila abitanti il numero è rilevante. Ma le manovre per le comunali di Capitanata sono appena iniziate.