Le date riguardano: la discussione degli atti propedeutici al bilancio di previsione, il voto sul consuntivo e quello, definitivo, sul bilancio di previsione. Ravvicinate così tanto da aver spinto l’opposizione di Manfredonia a lasciare l’aula consiliare il 29 settembre scorso, quando è stato chiesto all’assise di esprimersi su temi complessi quali le alienazioni, le opere pubbliche, le tasse comunali e il piano pluriennale dei lavori pubblici. “Le carte ci sono state consegnate un giorno prima, impossibile avere il tempo di studiare e di capirci qualcosa”, questa la contestazione dell’opposizione.
Fiore: “Amministrazione irresponsabile”
A Manfredonia il bilancio consuntivo è stato approvato il 2 ottobre fra le polemiche del M5s, Forza Italia e Manfredonia Nuova, in tutto sei consiglieri che contestavano il ritardo di un atto che già in aprile doveva essere pronto. Senza parlare di quello previsionale per il 2015 “praticamente passato ad anno quasi terminato con le spese già effettuate e poco da pianificare – dice Gianni Fiore del Movimento 5 Stelle -. Ad aprile hanno rimandato a dopo le elezioni il bilancio ed approvato atti come il cambio di destinazione d’uso dei comparti, da ufficio a residenza, aiuti economici a varie associazioni non essenziali. Noi abbiamo definito questa amministrazione ‘irresponsabile’, non facciamo i burattini”.
La sequenza temporale abbastanza concitata per l’approvazione di due atti basilari è: il 29 settembre discussione degli atti preliminari del bilancio, 2 ottobre, votazione del consuntivo con il voto contrario dell’opposizione, 5 ottobre bilancio di previsione 2015 a maggioranza.
Magno: “Governo democratico”
I tre consiglieri di Fi, i due Cinquestelle e uno di ‘Manfredonia nuova’ a palazzo San Domenico sono all’esordio dell’opposizione. Di fronte ad un assessore al ramo, Rinaldi, che ha sottolineato una situazione finanziaria di “equilibrio”, Italo Magno (Manfredonia Nuova) commenta le decisioni del gruppo che ha votato no: “Sono vent’anni che non c’è un’opposizione, anzi, la maggioranza di oggi è per gran parte assorbita da ex Fi, Msi e altri, si votava quello che diceva il sindaco e basta, ora rivendichiamo il diritto-dovere del consiglio di esercitare un governo democratico e dobbiamo avere il tempo di studiare le carte, la relazione dei revisori ci è arrivata un giorno prima”.
Il mutuo per 34 anni
Al netto dei tagli ai trasferimenti statali e nonostante gli sforzi del Comune per risanare il disavanzo di amministrazione, l’ente ha contratto un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti della durata di 34 anni per risanare 17 milioni di euro di debiti. “Un debito che graverà sui nostri figli e nipoti – ha commentato Italo Magno -, il Comune esce da un periodo di forti spese dovute a Festival, iniziative come il Cinema in riva al mare, gestione del Teatro Lucio Dalla, Premio Cultura Re Manfredi, Festa Patronale e Carnevale Dauno. Serve una maggiore oculatezza riducendo del 30% il finanziamento a queste attività”. Il consigliere dei 5 Stelle Ritucci contesta le cifre, “non un debito di 17, ma bensì di 41 milioni di euro”.
Ieri riunione delle commissioni e progetti per il futuro. Gianni Fiore e i cinque stelle propongono, per il bilancio previsionale 2016, il “baratto amministrativo”, cioè la possibilità che chi ha un reddito sotto una certa soglia e non paga le imposte comunali possa fornire dei servizi al Comune, dal verde alla ristrutturazione di edifici, un’iniziativa già avviata in altre parti d’Italia: “Tanto chi non ha i soldi le tasse non le paga comunque e queste sarebbero entrate per il Comune”.