Occasione sfumata per l’acquisizione all’asta giudiziaria dell’impianto in contrada Ripatetta a Lucera, la Bioecoagrim per cui il sindaco di quel Comune, Antonio Tutolo, si è molto speso. Il consiglio provinciale è stato convocato in tutta fretta per domenica scorsa e si è tenuto lunedì. Ha deliberato la partecipazione fissando 1,6 milioni di euro più un quinto della base d’asta.
La presentazione dell’offerta scadeva ieri a mezzogiorno ma la Provincia è arrivata tardi, dunque l’ente di Palazzo Dogana è rimasto escluso dall’operazione. Tre mesi di lavoro, richiesta con autorizzazione alla Regione di usare i fondi per l’ambiente a questo scopo e un nulla di fatto. La delibera è passata a maggioranza con l’astensione di tre consiglieri di Forza Italia dubbiosi sull’operazione e sulla competenza della Provincia in materia.
Tutolo: “Voglio capire di chi è la responsabilità”
“Questo ritardo è inammissibile, inconcepibile, in 24 ore non sono riusciti a compilare un assegno. Voglio capire di chi sono le responsabilità, qui c’è in gioco la vita di centinaia di migliaia di cittadini perché questo impianto incide sulla loro vita. Se si prende una decisione – prosegue il sindaco – e poi non la si rispetta di che parliamo? Io non incolpo nessuno ma mi facciano capire”. Il bersaglio è comunque la tecnostruttura e i suoi ritardi.
Per domani mattina a Palazzo Dogana è convocata una conferenza stampa sull’argomento. Tutolo non anticipa nulla ma chi l’ha incontrato dopo che si è diffusa la notizia della mancata partecipazione all’asta lo descrive “letteralmente furioso”. In Provincia è lui il delegato all’ambiente, ruolo da cui potrebbe rassegnare le dimissioni.
Scontro fra Montagano e Tutolo
La questione della Bioecoagrim è nota sia perché al centro di polemiche per le emissioni maleodoranti, sia perché tra il primo cittadino e il responsabile dell’impianto Dario Montagano lo scontro va avanti da almeno un anno, da quando cioè è stato eletto sindaco.
Ecco una delle ultime note del titolare all’indirizzo di Tutolo e risalente a luglio scorso quando la Bioecoagrim scriveva di aver chiesto autorizzazione al prefetto per chiudere in estate. Non senza polemiche: “Si denuncia che il sindaco di Lucera con delega all’ambiente presso la Provincia di Foggia, nonostante abbia avuto un ?nanziamento di 30 mila euro dalla stessa Provincia e nonostante già a maggio scorso la PcaTechnologies Spa avesse dato la propria disponibilità a mappare e monitorare le fonti odorigene nel territorio di Lucera, non abbia ancora attivato le centraline atte ad individuare le reali fonti delle cosiddette ‘puzze nauseabonde’ che invadono nel periodo estivo la Capitanata”. L’occasione di agguantare all’asta la Bioecoagrim è andata persa, i 2 milioni di euro “potrebbero rimanere nel fondo ambiente della Provincia”, ipotizza Tutolo.
Casarella: “Le province non competenti in materia”
Perplesso sull’operazione il gruppo di Fi e il consigliere provinciale Gianvito Casarella: “In quella delibera del 5 ottobre non c’è traccia di alcun coinvolgimento dell’Ato competente e non si comprende quale interesse abbia la Provincia alla gestione dei rifiuti, che notoriamente non è tra le sue facoltà. Tanto meno si capisce quale opportunità immobiliare si sia ravvisata in un contesto in cui ogni indicatore finanziario suggerisce in tutta Italia la dismissione di immobili da parte degli enti pubblici. La Provincia ormai non riesce a garantire l’essenziale (stipendi ai dipendenti, manutenzioni scolastiche e stradali) e appare per lo meno inopportuno un passo di questa portata che rappresenta un salto nel buio sul dopo. Magari la mancata presentazione dell’offerta, altro esempio di lassismo e sciatteria, ha però solo salvato tutti dall’attenzione almeno della Corte dei Conti”.
La maggioranza, in ogni caso, ritiene che la delibera sia stata pienamente in linea con quanto compete all’ente: “L’autorizzazione è arrivata dalla Regione – dice il vicepresidente del consiglio provinciale Rosario Cusmai – la politica ha lavorato tre mesi operando tutti i passaggi necessari”.