Ennesimo rilancio nell’infinita partita di poker che si sta svolgendo a Manfredonia tra l’amministrazione comunale e il colosso napoletano Energas, che intende costruire un deposito gpl in località S.Spiriticchio (nei pressi della S.S.89).
Dopo la lettera di diffida inviata dalla società napoletana, il Comune non si lascia intimorire e, anzi, alza le barricate unificando le due mozioni presentate in Consiglio, realizzandone una che verrà votata, a fine assemblea, all’unanimità.
Il Consiglio Comunale di ieri ha visto la partecipazione compatta e numerosa di politica e popolo. Sala consiliare presa d’assalto da rappresentanti del Coordinamento Cittadino per la Tutela e lo Sviluppo del Territorio, membri di spicco del neonato Comitato Associazioni operanti nel Sociale, esponenti di forze politiche, giornalisti e semplici curiosi.
La riunione è incentrata, chiaramente, sulla questione Energas: ben tre punti all’ordine del giorno sono dedicati alla questione, di cui due mozioni presentate da maggioranza (firmatario Alfredo De Luca) e minoranza (Italo Magno, Manfredonia Nuova), e interpretazione dell’Art. 44 dell’attuale piano regolatore, che garantisce la possibilità di insediare nuove fabbriche sulla famigerata zona D3E (in cui rientra Spiriticchio) di tipo “non inquinante”. Per le nuove direttive Seveso III, l’impianto di deposito gpl è ritenuto “impianto a rischio di incidente rilevante“: a tal proposito, il Consiglio Comunale di ieri ha stabilito che una fabbrica ad incidente rilevante è anche inquinante, perché eventuali esplosioni, incidenti, perdite di gas e dismissioni potrebbero danneggiare l’ambiente. L’interpretazione dunque, modifica l’Art.44 e definisce il deposito Energas inquinante, perciò irrealizzabile in loco perché non conforme alle caratteristiche richieste dal P.R.G.
Prima delle votazioni però, c’è stato un lungo dibattito tra le varie forze politiche in merito alle mozioni presentate: Italo Magno, introducendo la sua mozione, rimprovera l’amministrazione per essere intervenuta con troppo ritardo sulla vicenda, e ringrazia il popolo di Manfredonia per la partecipazione attiva alle numerose manifestazioni No Energas, organizzate nonostante l’estate e il caldo d’agosto.
Ancor più appassionata è l’invettiva di Alfredo De Luca, che condanna la lettera di diffida Energas come “un’intimidazione alla libertà di parola, autodeterminazione e rappresentanza dei cittadini”, ribadendo le motivazioni di contrarietà alla realizzazione del deposito, ed evidenziando nuovi elementi ritenuti mancanti nel progetto della società napoletana. Il consigliere Michele La Torre sottolinea la necessità di individuare un legale che possa rappresentare e tutelare il Comune in questa vicenda.
In piena concordanza rispetto alle linee programmatiche del PD nazionale si pone, invece, l’intervento di Mariagrazia Campo: “Questo progetto non è conforme al contesto socio-economico della nostra città, ma non tutti gli insediamenti produttivi devono essere considerati nocivi”, attenzione dunque ad analizzare caso per caso le proposte degli imprenditori che vogliono scommettere sulla nostra città: esistono delle alternative meno dannose che devono esser prese per forza di cose in considerazione”.
Dalla destra giungono critiche simili, ma meno chiare. Così il consigliere Cristiano Romani: “Vogliamo anche credere alla bontà del progetto, ma i modi, i tempi e i mezzi utilizzati dall’azienda napoletana Energas non ci permettono di darle fiducia. La lettera inviata al Consiglio Comunale rappresenta una provocazione che non possiamo accettare in quanto rappresentanti del popolo”.
Il consigliere Gianni Fiore del Movimento 5 Stelle si ricollega alle parole di Italo Magno, sottolineando il ritardo immenso con il quale il Comune ha preso posizione, e chiede di aprire un altro fronte di difesa: la realizzazione di un referendum cittadino (da tempo proposto dal Coordinamento) e la realizzazione di un Regolamento attuativo Comunale che possa definire i modi e i tempi per la realizzazione del referendum. Invita infine Energas ad un confronto pubblico con l’amministrazione.
Giunge quindi l’intervento del primo cittadino. Riccardi parla della lettera di Energas come “gesto di grande debolezza” affermando di aver già demandato ad un legale la vicenda per tutelare sindaco e istituzioni. “Anche il presidente della Regione Puglia si è dichiarato contrario, dobbiamo fare leva sulla politica – sottolinea -, riconoscendo nel suo ruolo la necessità di puntare su atti concreti, e non solamente sulle proteste”. Difatti non si mostra d’accordo a manifestazioni come quella “in Fiera del Levante, dove è successo un fatto grave sul piano istituzionale” riferendosi alle proteste dei sindaci delle città coinvolte nella Tap. Ribadisce quindi la necessità di non essere lasciato solo in questa battaglia e rivendica la sua posizione di contrarietà, assunta a suo dire nel momento più opportuno.
Viste le numerose dichiarazioni, viaggianti tutte nella stessa direzione, l’approvazione della mozione (le due proposte iniziali saranno accorpate in un’unica mozione), così come l’interpretazione dell’Art. 44 del PRG sembrano una formalità. E difatti, dopo una breve pausa, il Consiglio vota compatto la propria espressione di contrarietà, terminando così un’assemblea di vitale importanza per le sorti socio-economiche della città di Manfredonia.