“La ditta Avvenire – si legge – gestisce il servizio in enti locali pugliesi e locali: Tursi, Laterza, Lizzano, Castellaneta, Monteiasi, Noci, Putignano, Grumo Appula, Zapponeta, Isole Tremiti e Montescaglioso”. È questo uno dei passaggi significativi della relazione firmata dal responsabile dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone (foto in alto), che per le sue formulazioni ha potuto contare sul lavoro delle direzioni nazionali antimafia. Il punto centrale sarebbe il controllo diretto della criminalità di alcune aziende che si occupano dei rifiuti in molte città pugliesi, anche attraverso alcuni dipendenti assunti con chiare relazioni con i reggenti delle attività illecite. A muoversi per porre un’argine all’emorragia è stata la Prefettura di Bari, che ha commissariato da ditta di Gioia del Colle, con molti appalti vinti in provincia di Foggia negli ultimi anni.
“Dalle verifiche eseguite dalla prefettura – si legge nel suo atto notificato nelle scorse settimane – risulta che Avvenire ha in corso di esecuzione un rilevante numero di contratti presso molteplici enti locali”. Per questo, adesso le procure andranno sino in fondo per comprendere i legami e le logiche dietro l’affidamento degli appalti.
“Dall’esame degli atti – scrive la prefettura – vengono fuori i rapporti tra la società Avvenire e l’associazione di tipo mafioso Valente-Stummo“, una ‘ndrina calabrese che opera nella zona di Cosenza. Stando alle cronache, la arl si sarebbe aggiudicata l’appalto nel comune di Scalea in cambio di una mazzetta da 500mila euro alla mala locale. “A noi servivano, per esempio, 200mila euro all’anno che noi ce li giostriamo come vogliamo. Favoriamo a quella impresa… favoriamo a quell’altra, Gino mi pulisce i marciapiedi. Ce li facciamo pulire. Almeno facciamo pure gli amici”, diceva il boss Pietro Valente nelle intercettazioni.
Un altro caso notevole di menzione è quello che coinvolgerebbe il capoclan di Massafra, Giuseppe Coronese, condannato per associazione mafiosa: “È emerso – scrive la prefettura – il rapporto di dipendenza della ditta con il pluripregiudicato”. “A Massafra – si legge negli atti – l’Avvenire gestisce attualmente il servizio di Rsu (Raccolta solidi urbani) a seguito di un contratto da 14 milioni di euro dal 15 giugno del 2012”. Prima di proseguire: “Il 14 luglio del 2014 – ricostruisce la prefettura – come appare sulla pagina web del comune di Massafra si è tenuta una assemblea pubblica ove sono comparsi quali relatori sul servizio di raccolta differenziata l’assessore alla gestione della Rsu, Raffaele Gentile, i consiglieri comunali Baccaro, Micollis e, per la società Avvenire, l’ingegnere Giuseppe Caponnetto e il responsabile de servizio di raccolta solidi urbani”.
Basta farsi un giro per i siti web degli Enti della Capitanata per trovare atti pubblici in cui è menzionata la società. Oltre a Zapponeta (dove i dipendenti hanno protestato a lungo per i ritardi nella corresponsione degli stipendi) e alle Isole Tremiti, la società ha gestito il servizio a Orta Nova, ai tempi del sindaco Peppino Moscarella (centrodestra) prima di lasciare il posto – nel 2006 – alla SIA, società del Consorzio Foggia 4 (Basso Tavoliere). Stesso discorso vale per il Subappennino, prima della sospensione del servizio da parte del Comune di Carlantino per la presentazione irregolare del Durc (documento di regolarità contributiva). Adesso i fari di Cantone sono accesi su mezza Puglia, con particolare interesse alle province di Bari e di Foggia. Dove, a breve, potrebbero esserci clamorosi sviluppi nelle indagini.