
Non è nemmeno cominciata la festa dell’Unità a Monte Sant’Angelo che Vittorio De Padova, Rsu Cgil della Sangalli Vetro Manfredonia, già ne discute l’organizzazione. Il paese il cui Comune è stato sciolto per mafia ha optato per questa location con l’intento di mostrare “vicinanza” ai cittadini. L’evento di quest’anno ha un rilievo politico importante.
De Padova scrive: “Come lavoratore e come abitante di un territorio da sempre martoriato da imprenditori ‘mordi e fuggi’, come ‘montanaro doc’ che difende la sua Monte Sant’Angelo e i suoi beni, esprimo il mio dissenso sulla totale assenza dalla festa provinciale del Pd di figure importanti che negli ultimi circa 36 mesi si sono battute affinché l’azienda per cui lavoro, o lavoravo…, non chiudesse”.

Insomma fuori i sindacalisti e “i politici locali”. Mancano Riccardi, il sindaco di Manfredonia, i politici locali “che si sono battuti dalle postazioni di opposizione” e anche l’ex sindaco Di Iasio. Queste le furibonde critiche di De Padova. Particolare “aggravato” dalla visita di Emiliano all’azienda, visita “non di cortesia”. Se il governatore visita la Sangalli perché i sindacalisti non vanno alla sua festa? Questo, più o meno, il ragionamento.
Polemiche e repliche del Pd
“Ma il sindacato sulla questione della Sangalli è diviso, per questo non li abbiamo invitati” replica Generoso Rignanese, ex consigliere comunale Pd. “Uno poi deve decidere se fare politica o sindacato, questa polemica è a titolo personale” rincara la dose Gianni Vergura del medesimo partito.
Anche i 5 stelle – che terranno il loro ‘Gargano sotto stelle, no mafia day’ il 19 settembre in contemporanea, per un giorno, con la festa dell’unità che si tiene dal 17 al 20 – non risparmiano critiche. Angela Salcuni fa parte del gruppo ‘Amici di Beppe Grillo’ (Il Movimento non ha il simbolo e si sta organizzando per le prossime elezioni comunali), se la prende con una certa inerzia dell’opposizione: “Non accusiamo nessuno ma si poteva controllare di più, la consiliatura è finita dopo 3 anni, in fondo”. Non ci sta Gianni Vergura (Pd), quando gli bruciarono la macchina di proprietà paterna, a pochi giorni dal consiglio monotematico sulla legalità, era diciannovenne: “Fu l’opposizione a chiedere quel consiglio”.
I commissari e il paese

Nella relazione sui motivi dello scioglimento sono 5 o 6 i politici locali coinvolti, i nomi, coperti da omissis, sono stati svelati nelle scorse settimane da l’Immediato. Monte è stata governata negli ultimi anni da una lista civica. Ed è da questo che il Pd riparte, sul “fallimento di civiche che sono un insieme di persone diverse” spiega Generoso Rignanese. Il Pd è l’unico partito strutturato nella città patrimonio Unesco.
I commissari sono in azione da pochi mesi, uno arriva da Modena, uno da Polignano e l’altro da Bari. Stanno effettuando verifiche e controlli in un clima non proprio sereno. Hanno chiesto un supporto alla città per riprendere il cammino. L’albo delle associazioni locali è molto ricco, dal Laboratorio urbano per la legalità a Festambientesud. Ma si procede ognuno per sé. La loro festa l’hanno organizzata fra di loro con la partecipazione del Pd. L’obiettivo del partito è quello, come richiesto dai commissari, di mettersi intorno a un tavolo e discutere dei problemi da affrontare.
Il programma
Il 19, intanto, i 5 stelle hanno chiamato i consiglieri regionali e alcuni parlamentari per dare risalto nazionale alla questione mafia a Monte. Nella stessa data è previsto il dibattito ‘Questione legalità in provincia’ con la partecipazione dei responsabili locali, dei Giovani democratici, del parlamentare Michele Bordo e del ministro della giustizia Andrea Orlando.
Il 16 settembre la conferenza Donne Pd di Capitanata affronterà il tema ambientale nell’incontro ‘Tra mare e cielo’. Si discuterà di trivelle, raccolta differenziata, di Comuni con l’eurodeputato Elena Gentile e Maria Luisa Ippolito della rete No triv. Chiude il 20 Michele Emiliano “Capitanata protagonista del cambiamento” con l’assessore regionale Raffaele Piemontese e il consigliere regionale Paolo Campo.