
“Credevo mi mandassero a Cuneo, invece mi hanno dato Lodi”. Daniela Rubano, ironica, commenta così su facebook l’assegnazione del posto fase B delle immissioni in ruolo. Andrà sul sostegno alla scuola media con un punteggio minimo, sotto i 30. In provincia di Foggia per l’assegnazione di una cattedra del genere bisogna stare almeno sugli 80 punti.

“Ho aspettato come Cenerentola dopo la mezzanotte, andrò a mangiare crudo, tortellini e parmigiano, voglio prendere il lato bello, dal punto di vista gastronomico, dell’Emilia”. Mattea Biscotti è destinata a Modena, la prende con filosofia e fede: “Mi affido a Dio e alla Provvidenza”. A Daniela Ciuffreda toccherà Roma, la destinazione più vicina fra le sedi assegnate dal sud. “Non ho aperto l’archivio su istanzeonline fino alle 5, poi mi sono fatta coraggio”. La mail di comunicazione dal Ministero sul posto assegnato ai precari è arrivata stanotte. Qualche problema di connessione per l’accesso e qualche disorientamento su dove cliccare.

Dalla provincia di Foggia si parte soprattutto in direzione Emilia ma anche Lazio e Lombardia. Concetta Balzano, di Margherita di Savoia, partirà per Milano. Dopo anni sul sostegno la cattedra che le hanno assegnato è in informatica. Lucia Palmieri va a Reggio Emilia, Giovanna Santodirocco da Lecce a Milano.
Non è possibile conoscere al momento il numero esatto di quanti dalla provincia di Foggia sono stati assegnati al centro-nord. È certo, invece, che nessuno dei docenti che hanno fatto la domanda è rimasto in zona. L’alternativa è non aver ottenuto nessuna sede, non essere rientrati in questa fase, o aver scelto una disposizione diversa nell’elenco delle province per cui non si va da nessuna parte. Per esempio l’Emilia: chi l’ha posizionata nelle prime dieci, l’ha ottenuta, chi l’ha posposta è rimasto deluso. Sono 6mila le domande partite dalla Puglia, si calcolano 2mila partenze.
In ogni caso la valigia non si prepara ora. Le date per le assegnazioni di cattedre a supplenza annuale sono state pubblicate ieri. Il 4 e il 7 settembre il Provveditorato di Foggia si occuperà di coprire i rimanenti posti in organico. L’anno che termina il 30 giugno varrà come anno di prova se lo scatto dell’immissione in ruolo, la “nomina giuridica”, avviene nel momento in cui si accetta la domanda.
E non potrebbe essere diversamente, cioè chi ha fatto richiesta non può esimersi, altrimenti viene depennato e non si sa che fine farà la Gae, la graduatoria ad esaurimento da cui, fino ad oggi, si è pescato per l’immissione in ruolo. Fra coloro che insegneranno al nord molti hanno un punteggio altissimo, particolare che ha reso ancora più rocambolesca l’assegnazione visto che nella fase C, quella del potenziamento di organico, qualcuno potrebbe invece ottenere una sede di lavoro in provincia.
In questi giorni i telefoni del sindacato sono roventi, e le loro stanze affollate. I docenti che arrivano chiedono come possano evitare le partenze. Si punta ai posti in deroga sul sostegno, “una marea”, dicono gli addetti ai lavori. Rendendoli disponibili per la mobilità straordinaria (a marzo si potrà chiedere il trasferimento nella provincia di origine) alcuni di loro potrebbero continuare a lavorare in provincia senza soluzione di continuità, praticamente.
L’altro dato che emerge in questi trasferimenti è che il “sostegno” alla scuola media la fa da padrone. Cioè in tantissimi avevano fatto domanda per insegnare la loro materia, quella in cui si sono laureati e che diventa poi “classe di concorso”. Per molti la doppia opzione, pure presente nella domanda, non è servita. La fascia di età di insegnanti della fase B va dai 40 ai 50 anni, l’elenco delle disponibilità di posti al sud pubblicata qualche giorno fa per la Capitanata non superava i 10 contro le migliaia del nord.