Operazione “Sangue Verde” messa a segno dalla Compagnia della Guardia di Finanza di San Severo che ha concluso una complessa indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia. Gli inquirenti hanno individuato un’articolata associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro, cosiddetto “caporalato”, nonché alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
In particolare, è emerso che l’attività criminosa era gestita da 4 degli indagati attraverso un ditta fittizia per il trasporto di persone che, di fatto, reclutava illecitamente manodopera e la trasportava nei campi delle province di Foggia, Campobasso e Chieti, dove poi veniva sfruttata.
Gli imprenditori agricoli si avvalevano della citata ditta ed erano a conoscenza delle irregolarità nel reclutamento della manodopera impiegata. Pertanto, sono stati deferiti per concorso nell’attività di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L’organizzazione criminale aveva costituito una seconda società col solo scopo di evadere le imposte e di creare posizioni lavorative fittizie, i “falsi braccianti”, al fine di ottenere indebite indennità di disoccupazione a danno dell’Inps.
L’ammontare complessivo della frode è stato quantificato in 120.000 euro circa.
Fondamentale nella gestione della società fantasma è stato il contributo fornito da un professionista, consulente del lavoro, anche lui denunciato per il reato di “Truffa aggravata per
il conseguimento di erogazioni pubbliche”. L’attività si è conclusa con l’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari, eseguita nei confronti di Antonio Celozzi di Torremaggiore, ritenuto il “dominus” dell’organizzazione criminale.