Un vecchio opificio, che fino agli anni ‘70 aveva lavorato come segheria, ma anche come laboratorio di formazione per i giovani del luogo, debitamente ripulito e rimesso a nuovo dalla Regione, è stato consegnato all’ARIF, perché “ne consenta la ripresa dell’attività produttiva e formativa”. È stato l’assessore al Bilancio ed Affari Generali, Raffaele Piemontese che a Vieste, in località Mandrione, ha di fatto restituito alla comunità locale un pezzo della sua tradizione storica e culturale. Grazie alle maestranze dell’Arif, l’Agenzia regionale che si occupa delle attività Irrigue e Forestali, l’antica segheria riprenderà a produrre – ad impatto zero – tutto ciò che, in legno, è utile all’interno di un bosco: tavole, panche, segnaletica ed ogni altro attrezzo che Comuni o privati vorranno acquistare a costi contenuti.
Arriva così al capolinea il percorso tracciato da una delibera regionale approvata poco tempo fa dalla Giunta pugliese per il recupero e la riqualificazione degli immobili forestali con l’implicita scommessa che anche questi possano far parte di un’ineguagliabile offerta turistica. “Stamattina abbiamo ‘riportato in vita’ impianti risalenti agli anni Trenta del secolo scorso – ha spiegato Piemontese -, dismessi da circa 45 anni, prima che lo Stato li passasse nella proprietà della Regione appena nata. La ‘Segheria del Mandrione’ era la stazione di arrivo, a valle, di un sistema ferroviario a scartamento ridotto, dove giungevano i tronchi tagliati e dove si procedeva a una prima lavorazione oltre che alla realizzazione di alcuni prodotti finiti. Vedremo come funziona un esperimento che porterà l’Arif a riprendere la lavorazione e a stare sul mercato da sola, vendendo i prodotti di legno realizzati con lo scarto di lavorazione e la pulizia del sottobosco. Il ‘patrimonio indisponibile’ regionale è di circa 9.400 ettari nel Promontorio del Gargano. Ed esiste già una forte domanda da parte di organismi pubblici per acquisire a prezzi contenuti, manufatti in legno come panche, sedie, tavoli, rastrelliere, fioriere. Come me – conclude -, sono entusiasti di questa sperimentazione, inserita in un progetto assai più ampio, il direttore generale dell’Arif, Giuseppe Maria Taurino, il sindaco di Vieste, Ersilia Nobile, e il dirigente del Servizio Demanio regionale, Giovanni Vitofrancesco“.