“Vaghe stelle dell’Orsa, io non credea tornare ancor per uso a contemplarvi…”. Cita a memoria “Le Rimembranze” di Giacomo Leopardi il commissario dell’Asl Vito Pizzolla, per rispondere ai “gufi” che nelle ultime ore “dichiarano che avrei rimesso il mio incarico nelle mani di Michele Emiliano“. Il tecnico barlettano da qualche settimana a capo dell’azienda da 1,2 miliardi di euro l’anno, smorza le polemiche sul futuro del proprio mandato, dopo le dimissioni del direttore amministrativo Alberto Pagliafora, pur ammettendo che “sarebbe utile la serenità garantita dalla conferma a direttore generale”. Gli studi classici lo portano a citare l’Enrico V di Shakespeare tra le pieghe dei discorsi tecnici sulla carenza di personale e sulla qualità della tecnostruttura. Senza tralasciare un abbozzo di risposta alle questioni più scottanti, a cominciare dall’incarico al “dottor Piazzolla” di Barletta…
Commissario, in molti dicono che avrebbe deciso di dimettersi, consegnando il suo incarico nelle mani di Emiliano. Per questo oggi era a Bari in assessorato?
No, non è assolutamente vero. Le dimissioni prima si rassegnano, poi si comunicano. Voglio restare a Foggia, e più mi sfidano a lasciare più ho voglia di restare. Certo, garantirebbe maggiore serenità – e capacità di risposta alle sfide – la nomina a direttore generale. Quanto al governatore Michele Emiliano, credo abbia cose più interessanti ed impellenti a cui pensare…
Da direttore generale avrebbe sicuramente maggiore capacità di manovra per governare al meglio un’azienda complessa con 6mila dipendenti. Anche se pure da commissario non sta proprio limitandosi all'”ordinaria amministrazione”.
Stiamo lavorando alla risoluzione di due debolezze, il personale e l’area patrimonio, determinante per gli acquisti. Un’area che ha avuto non pochi problemi nel recente passato, con indagini importanti degli inquirenti.
Per questo ha piazzato i primi colpi con la nomina di “consulenti” di supporto agi dirigenti? Ha lanciato un segnale forte: non bastavano i responsabili già in servizio?
Abbiamo semplicemente formalizzato una questione che era sospesa da due anni, quella della convenzione con l’Asl Bat per le unioni temporanee di acquisto. Del resto, c’è una delibera di Giunta regionale che ci spinge a farle, non ci siamo inventati nulla.
Ha dato una consulenza a un certo Vincenzo Pellegrino Piazzolla, è un suo parente?
Macché parente, Barletta è piena di Piazzolla: c’è solo un’omonimia. È un ottimo professionista che darà una grande mano all’azienda, ho dovuto pregarlo per venire a Foggia. E poi non si tratta di una consulenza, ma di un incarico che rientra nella convenzione con l’Asl Bat, gratuito per la nostra azienda. Con un dirigente avremmo speso 80mila euro l’anno, così avremo una grande professionalità senza spendere nulla.
L’articolo 6 del Dl 90/2014 non vieta il ricorso a professionisti esterni in pensione?
Non per incarichi volontari gratuiti per la durata massima di un anno.
Qualcuno non l’avrà presa bene, per esempio il capo del personale Anna Maria Gualano ed il direttore del Patrimonio Ettore Magaldi. Non crede?
Con questi accordi con la Bat ridurremo i tempi snellendo il lavoro degli uffici. Magaldi ed altre 2-3 persone hanno fatto miracoli negli ultimi tempi, visto ciò che hanno partorito in queste condizioni. Gualano era la responsabile dei concorsi, e adesso non potrà più farlo. Erano atti dovuti.
Il suo predecessore, Attilio Manfrini, voleva realizzare un polo radiologico in Piazza della Libertà. È una storia ormai chiusa come il concorso per 121 persone destinate a persone svantaggiate?
Ho visto la questione sul vostro giornale, mi era già stata presentata. Ma non c’è spazio per organizzare una selezione di quelle proporzioni. Quanto al polo, abbiamo finalmente avuto le autorizzazioni necessarie. Adesso serve il personale.
Ecco, quanto tempo servirà per le nuove assunzioni?
Stiamo cercando tecnici di radiologia, medici dei pronto soccorso e anestesisti. Ma mancano le figure. Se arrivano medici, per le deroghe di tre mesi, le assunzioni le faccio anche domani mattina.